Pensione integrativa, conviene davvero? Tutti i dettagli da conoscere

In questo periodo si sta tornando a parlare molto di pensione integrativa. Ma conviene davvero? Scopriamo la verità.

Nel dibattito che da settimane anima Palazzo Chigi si è tornati a discutere di pensioni e il Governo sembra dell’idea di incentivare i giovani a crearsi una pensione integrativa. Ma è davvero conveniente? Scopriamo cosa dicono gli esperti del settore.

Che cos'è la pensione integrativa
Che cos’è la pensione integrativa – Contocorrenteonline.it

 

Sempre più persone, soprattutto giovani con carriere discontinue e stipendi bassi, optano per una pensione integrativa con banche o assicurazioni. È un modo per garantirsi, quando avranno l’età, una rendita dignitosa per integrare un assegno previdenziale che potrebbe essere troppo basso per far fronte alla vita.

Il Governo stesso sembra sempre più propenso a incentivare le pensioni integrative che darebbero anche un po’ di respiro alle casse dell’Inps. Non esiste un solo tipo di pensione integrativa. Le principali sono:

  • fondi pensione aperti: con banche, imprese di assicurazioni, società di gestione del risparmio e società di intermediazione mobiliare;
  • fondi pensione chiusi: in questo caso si tratta di pensioni integrative istituite dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nell’ambito della contrattazione nazionale, di settore o aziendale.

Pensione integrativa: ecco la verità

Molti si chiedono se abbia davvero senso aprire un fondo di pensione integrativa in un  momento in cui gli stipendi sono così bassi. È davvero utile investire 100 o più euro ogni mese in un fondo pensionistico integrativo? Vediamo cosa dicono gli esperti del settore.

Pro e contro della pensione integrativa
Vantaggi e svantaggi della pensione integrativa – Contocorrenteonline.it

Prendiamo il caso di un fondo di pensione integrativa aperto, in cui una persona, ogni mese, versa un tot alla banca o a un’assicurazione per avere una rendita quando avrà raggiunto l’età pensionabile. I vantaggi, senza dubbio, ci sono, perché oltre ad avere un bel gruzzoletto da parte per il futuro, si ha la possibilità di detrarre ogni anno fino a 5.164 euro in sede di dichiarazione dei redditi.

La tassazione sul fondo pensione è appena all’11% e, se una persona tiene aperto il fondo pensione per almeno 15 anni, pagherà solo il 15% di tasse al momento della liquidazione. Oltre i 15 anni si può arrivare a pagare appena il 9% per la liquidazione.  Però ci sono anche dei rischi da non sottovalutare: i fondi pensione, infatti,  non hanno l’obbligo di essere a capitale garantito.

Ciò significa che si può anche perdere tutto in base alle oscillazioni dei mercati finanziari. Inoltre non si può tornare indietro: una volta aderito al fondo pensione si può smettere di versare denaro ma non si riavranno indietro i propri soldi, se non al raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione.

Dunque, alla fine dei conti, conviene? Una risposta valida per tutti non c’è ma sicuramente è un’ottima strada per garantirsi una rendita visto che, molto probabilmente, gli attuali 40enni avranno assegni previdenziali che non andranno oltre i 500 euro al mese.

 

 

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