Taglio al cuneo fiscale: come inciderà sugli stipendi? Tutto quello che dovete sapere

Il taglio del cuneo fiscale approvato con il Decreto lavoro inciderà in misura importante sugli stipendi. Vediamo cosa accadrà.

Il Decreto  lavoro ha introdotto importanti novità tra cui l’innalzamento del taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. In questo articolo analizziamo come cambieranno gli stipendi.

Aumenti degli stipendi
Il decreto lavoro ha aumentato il taglio del cuneo fiscale – Contocorrenteonline.it

 

In un periodo storico di grandi difficoltà economiche, con l’inflazione che galoppa, agire sugli stipendi in modo strutturale è doveroso. I bonus possono rappresentare un supporto temporaneo ma sicuramente non possono rappresentare la soluzione. L’unico modo per supportare le famiglie da un lato e dare una nuova spinta al potere d’acquisto, dall’altro, è aumentare gli stipendi.

L’innalzamento del cuneo fiscale approvato dal Decreto Lavoro va esattamente in questa direzione. Aiutare le famiglie ad arrivare a fine mese con più tranquillità grazie a buste paghe un po’ più generose è di fondamentale importanza. D’altro canto è indispensabile ridare potere d’acquisto al denaro per non mandare in tilt tutta l’economia.

Taglio del cuneo fiscale: ecco di quanto aumenteranno gli stipendi

Mettere mano al complicato mondo del lavoro, agevolando gli stipendi più bassi, questo è l’obiettivo del Governo Meloni che pare sia stato centrato. Le misure approvate dal Decreto Lavoro porteranno aumenti significativi in busta paga. Vediamo, allora, come cambieranno gli stipendi.

Come cambieranno gli stipendi
Di quanto aumenteranno gli stipendi – Contocorrenteonline.it

 

La misura che più inciderà sugli stipendi è l’innalzamento del taglio del cuneo fiscale che è passato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25.000 euro l’anno e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35.000 euro l’anno. In termini pratici questo comporterà buste paga più ricche. Ma di quanto? Secondo una recente simulazione, gli incrementi saranno i seguenti:

  • gli stipendi fino 10.000 euro lordi l’anno, aumenteranno di 269 euro, cioè 25,67 euro in più al mese;
  • gli stipendi di 12.500 euro l’anno avranno un incremento di 336 euro, pari a 32 euro in più al mese;
  • gli stipendi di 15.000 euro l’anno cresceranno di 404 euro cioè 38 euro in più nella busta paga;
  • gli stipendi di 20.000 euro lordi l’anno aumenteranno di 460 euro equivalenti a 43 euro in più ogni mese;
  • chi guadagna 22.500 euro l’anno ne riceverà 518 in più pari ad un aumento mensile di 49 euro;
  • gli stipendi di 25.000 euro l’anno cresceranno di 578 euro, cioè 55 euro in più al mese;
  • chi percepisce 30.000 euro l’anno, dovrebbe riceverne 542 in più, cioè 56 euro in più tutti i mesi;
  • chi, infine, ha uno stipendio lordo annuo di 35.000 euro, ne riceverà 591 in più, pari a 65 euro in più nella busta paga di ogni mese.

Si ricorda, inoltre, che sempre in base a quanto stabilito dal Decreto, i lavoratori dipendenti con figli minori a carico, fino alla fine del 2023 potranno beneficiare della detassazione dei fringe benefit fino a 3.000 euro. La soglia di detassazione sui fringe benefit si ferma, invece, ad appena 258 euro per i dipendenti senza figli minori a carico.

 

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