Quanto costa avere un conto corrente?

Il conto corrente è un prodotto finanziario irrinunciabile, in quanto, oltre a offrire un luogo presso il quale depositare il proprio denaro, consente di effettuare in modo comodo, rapido e immediato qualsiasi tipo di transizione, dai bonifici ai pagamenti con carte di credito o di debito, fino al pagamento di F24, agli addebiti diretti e via dicendo.

Rischio truffa

Quando ci si appresta, per qualsiasi ragione, ad aprire un nuovo conto, è molto importante prestare attenzione ai costi, i quali possono variare notevolmente non solo da una banca a un’altra, ma anche in base al tipo di conto corrente scelto.

Tra i prodotti che solitamente interessano molto il pubblico rientrano ad esempio il conto corrente base, totalmente gratuito per chi ha un ISEE inferiore agli 11.600 euro e non necessita di effettuare operazioni particolari, e quelli gestibili online, come ad esempio il conto a zero spese ING, il quale mette a disposizione una vasta gamma di servizi a costo zero.

In questo articolo andremo a scoprire quali sono le voci che possono far aumentare il costo di un conto corrente e come individuare la soluzione più adatta a sé in base alle proprie necessità di utilizzo.

Conto corrente: costi fissi e variabili

In primo luogo, quando si parla di costi di un conto corrente è necessario distinguere tra quelli fissi e quelli variabili. Le spese fisse connesse a un conto sono quelle che l’utente deve pagare anche nel caso in cui non effettuasse nessun tipo di operazione o movimentazione di denaro. Queste includono ad esempio il canone annuo, il bollo d’imposta per depositi superiori ai 5.000 euro, l’invio di materiale cartaceo come estratto conto e comunicazioni, il canone delle carte di pagamento ed eventuali pacchetti che includano un certo numero di operazioni, come bonifici e prelievi.

I costi variabili sono invece quelli direttamente collegati alle singole operazioni, come le commissioni per l’effettuazione di tutte quelle operazioni non incluse in pacchetti a costo fisso.

Conto corrente zero spese: di cosa si tratta

Chi desidera ridurre le spese o azzerarle del tutto, può valutare i conti correnti zero spese, la cui offerta varia in base alla banca che eroga il servizio. A seconda dei casi, si potrà avere un azzeramento del canone mensile, delle operazioni effettuate tramite app, ma anche di prelievi, operazioni eseguite tramite il Servizio Clienti, assegni e via dicendo.

Dato che in alcuni casi l’azzeramento è direttamente collegato alla possibilità di accreditare mensilmente sul proprio conto corrente pensione, stipendio o una somma minima di denaro, è molto importante essere certi di possedere tutti i requisiti richiesti. In assenza di tali requisiti, si potranno comunque individuare offerte convenienti a costi decisamente contenuti.

I costi di un conto corrente online

Tra le soluzioni oggi maggiormente diffuse rientrano i conti correnti online, ossia quelli che possono essere aperti e gestiti interamente tramite il web, accedendo da browser all’area personale oppure utilizzando le app dedicate. Questi conti, non dovendo ricorrere alle filiali distribuite sul territorio, garantiscono molto spesso costi davvero contenuti e molto spesso azzerati.

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