Conto corrente non pignorabile: un “trucchetto” legale per proteggere i risparmi

Molti non sanno che esiste un conto corrente non pignorabile. In questo modo, è possibile proteggere i propri risparmi dal fisco.

Alcuni conti correnti non possono essere pignorati dal disco. Si tratta di deposti bancari ben precisi che prevedono l’accumulo di specifici redditi.

Pignoramento conto corrente
Canva – Conto corrente

Il cittadino che matura debiti nei confronti di un creditore può essere sottoposto al pignoramento di beni mobili o immobiliari (dipende dalla natura e dall’entità del debito). Ciò vuol dire che il debitore viene privato forzatamente dei propri beni. Il pignoramento può coinvolgere anche un conto corrente dove sono depositate delle somme di denaro.

Tuttavia, ci sono alcuni casi che rendono impossibile il pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate riscossione. Scopriamo quali sono, in modo tale da poter proteggere i risparmi.

Conto corrente non pignorabile: ecco come fare

Se si è titolare di un conto corrente italiano, difficilmente si può sfuggire ad un tentativo di pignoramento in caso di insolvenza verso la banca o il Fico.

Ma se il debitore è titolare di un conto estero, che non è presente nel database del fisco del proprio paese, allora le cose cambiano.  Ci sono addirittura casi in cui la banca estera garantisce il totale anonimato ai titolari del conto corrente, rendendo impossibile all’Agenzia delle Entrate risalire ad esso e provare un’azione di pignoramento.

Per i conti correnti registrati in Italia, ci sono altri metodi che permettono di evitare il pignoramento. Uno di questi prevede di lasciare il conto in rosso. In questo caso, il conto non può essere utilizzato e, dunque, non può essere pignorato, perché non sono presenti somme di denaro.

Tuttavia, terminata la fase di accertamento, passeranno mesi prima del fisco ricontrollati nuovamente lo stesso conto. Durante questo intervallo di tempo, il titolare potrebbe utilizzarlo regolarmente senza rischio di pignoramento.

Vi è poi il caso del fido bancario che prevede che il titolare chieda una linea di credito al proprio Istituto bancario. Ciò vuol dire che la somma di denaro presente sul deposito bancario non è di proprietà del titolare, ma è stata prestato dalla banca.  Di conseguenza, non è possibile pignorare tale importo.

Se, invece, il conto corrente cointestato con un’altra persona, il fisco ha la possibilità di eseguire il pignoramento solo del 50% della somma di denaro presente sul deposito bancario.

Rendite non pignorabili

In base a quanto stabilito dalla legge italiana alcune rendite non sono pignorabili. In questo modo, la legge intende tutelare il debitore e permettergli di avere una somma di denaro che gli permette di sopravvivere.

Le rendite che non possono essere pignorate dal fisco o dalla banca sono le seguenti:

  • la pensione di invalidità;
  • l’indennità di accompagnamento riconosciuta ai disabili;
  • la rendita assicurativa a vita.

La legge poi stabilisce qual è la somma di denaro al di sotto della quale non è possibile eseguire il pignoramento. Anche in questo caso, si tratta di una forma di tutela nei confronti del debitore.

L’importo non pignorabile ammonta all’equivalente al triplo del valore dell’assegno sociale, ovvero 1509 euro.

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