Crisi economica, quali sono i tre lavori più a rischio licenziamento

Crisi economica, ecco quali sono al momento i tre settori commerciali in cui purtroppo il rischio licenziamento è diventato altissimo. 

In Occidente, la recessione paventata da tanti esperti del settore negli ultimi due anni, sembra purtroppo ormai alle porte. Le conseguenza economiche della spaventosa epidemia che abbiamo vissuto, e subito dopo l’aumento del prezzo dell’energia, hanno trascinato in poco tempo milioni di consumatori europei in un vero e proprio baratro economico.

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E se a questo aggiungiamo, tutte le conseguenze economiche ed energetiche scaturite dal conflitto in Ucraina, trasformatosi fin da subito uno scontro tra Mosca e l’Occidente, si comprende bene quanto sia difficile la situazione che stiamo vivendo. 

Non solo crisi economica: anche il progresso tecnologico sta contribuendo alla disoccupazione mondiale

Ma non solo, perché nell’ultimo anno sono stati per la prima volta commercializzati al grande pubblico prototipi di intelligenza artificiale avanzata, come Chat GPT. E queste invenzioni non sono che il preludio all’avvento dell’automazione, di un’epoca in cui tantissimi lavori saranno ben presto svolti dai robot. Insomma, il problema della disoccupazione in Occidente è più sentito che mai. 

E negli ultimi mesi, sono usciti diversi studi che sembrano aver individuato tre settori commerciali in particolare, sia per gli Stati Uniti che per l’Europa, in cui il rischio licenziamento sarà altissimo nei prossimi anni. 

Ecco quali sono i tre settori più a rischio licenziamento nei prossimi anni

Il primo settore, quello forse considerato più a rischio, riguarda le piattaforme di informazione e di business online. Sempre più esperti sono infatti sicuri che la mole di ingegneri informatici assunta negli ultimi anni, come conseguenza diretta di una pandemia che ha costretto le aziende a vendere solo su internet, non sia più indispensabile. 

Terminata la fase emergenziale, è infatti probabile che la gestione di queste problematiche per aziende e pubblico servizio, sarà gestita direttamente da un algoritmo, lasciando a casa migliaia di informatici specializzati in consulenze che evidentemente non servono più. Discorso simile per il settore della logistica, come d’altronde stanno dimostrando i numerosi licenziamenti che stanno avvenendo all’interno di Amazon, leader del mercato in questo momento per quanto riguarda gli acquisti online. 

La spedizione e la logistica di cui la multinazionale ha bisogno, sarà infatti sempre meno composta da umani, e sempre più da macchine e robot ormai pronti a sostituire questi operai. 

Perché il settore edilizio non si riprenderà nei prossimi anni

Infine, il terzo settore in crisi, e che probabilmente non riuscirà a riprendersi nei prossimi anni, è quello del mercato edilizio. In questo caso non è tanto l’avanzamento tecnologico a determinare ampie sacche di disoccupazione in questo settore.

Semplicemente si tratta di un mercato ormai saturo da anni, e anche in Italia, le zone in cui è possibile costruire ed edificare sono sempre meno.

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