Conto termico 2.0: tutto quello che c’è da sapere sull’incentivo fiscale

Oggi scopriamo cos’è il conto termico 2.0, come funziona e chi può accedere all’incentivo fiscale.

Il conto termico 2.0 è un incentivo nato con un decreto del 2012, poi modificato il 28 febbraio 2016 con un secondo decreto. L’ultimo decreto ha introdotto diverse semplificazioni e migliorie, portando alla nascita del conto termico 2.0.

Pompa di calore
Conto corrente: Conto termico 2.0

Il conto termico 2.0 è un incentivo fiscale indirizzato in favore di tutti gli investimenti che riguardano il miglioramento dell’efficienza energetica o l’installazione di impianti di energia rinnovabile realizzati sia dalla pubblica amministrazione sia dalle aziende o dai privati cittadini.

A differenza del bonus casa che è indirizzato solo in favore delle persone fisiche o dell’eEobonus che è destinato sia le persone fisiche che le persone giuridica, il conto termico 2.0 è rivolto a tutti.

Conto termico 2.0, caratteristiche principali: quanto c’è di plafond?

Per il conto termico 2.0 sono stati messi a disposizione 900 milioni di euro all’anno suddivisi in questo modo:

  • 200 milioni di euro in favore della Pubblica Amministrazione;
  • 700 milioni di euro per aziende e privati.

Il conto termico 2.0, utilizzato per i lavori di efficientamento energetico effettuati da aziende o persone fisiche, incentiva le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di pompe di calore, che vanno a sostituire i generatori termici invernali di qualsiasi tipo.

A differenza dell’Ecobonus che ha una deflazione massima di 30.000 euro in dieci anni, i costi sostenuti per la sostituzione di generatori termici invernali, con pompe di calore, devono rispettare il limite di 2000 kW di potenza.

Per comprenderne il vantaggio, consideriamo che in una zona climatica di tipo D, ovvero una zona climatica media, una pompa di calore di 200 kW (un decimo rispetto al limite di potenza sopra indicata) riceve un contributo di 46.000- 50.000 euro in dieci anni. È, dunque, chiaro che si tratta di un incentivo economico più conveniente rispetto all’Ecobonus.

Vi è poi un altro aspetto vantaggioso, sempre rispetto all’Ecobonus. Per quest’ultimo è necessario portare un credito d’imposta in compensazione in 10 anni. Invece, per il conto termico 2.0 l’incentivo rappresenta un contributo in denaro. In base alla potenza della pompa di calore, il suddetto contributo può essere liquidato:

  • Con un’unica rata, al momento dell’approvazione.
  • In due o cinque anni in base alla potenza del macchinario.

Documenti per il conto termico 2.0 per un privato

Quando è necessario sostituire una pompa di calore con potenza superiore a 200.000 kW è necessario fare la cosiddetta diagnosi energetica. Ci stiamo riferendo ad un documento nel quale devono essere indicati alcuni elementi come:

  • La situazione energetica dell’edificio;
  • I vantaggi relativi all’intervento.

Effettuare la diagnosi energetica richiede un costo, per il quale il GSE S.p.a. riconosce fino al 50% di rimborso.

Conto termico 2.0: le caldaie alimentate a biomassa

È possibile accedere agli incentivi fiscali previsti dal conto energetico 2.0 per l’installazione di caldaie alimentate a biomassa. Anche in questo caso è previsto un limite di potenza fissato a 2000 kW. Tuttavia l’incentivo, in questo caso, è riconosciuto solo in caso di interventi su impianti che non che non sono alimentati a metano (es. caldaia alimentata a gasolio).

Vi è anche un altro intervento incentivato dal conto termico 2.0, che riguarda l’installazione di un impianto solare termico. In questo caso, l’installazione dell’impianto può essere per qualsiasi fine:

  • Acqua calda sanitaria;
  • Riscaldamento;
  • Processo industriale.

Come abbiamo visto gli incentivi vengono riconosciuti in funzione delle performance termiche e, dunque, a seconda di quanto l’impianto produce e della zona climatica in cui viene installato.

In ogni caso, è riconosciuto un incentivo economico pari a massimo il 65%, come l’Ecobonus. Rientrano nell’incentivo tutte le spese ammissibili: spese tecniche, lo smantellamento del vecchio impianto e così via.

Incentivi per la Pubblica Amministrazione

Gli interventi visti finora sono accessibili per aziende e privati, per i quali sono stati stanziati 700 milioni di euro. Diverso è il discorso per la Pubblica Amministrazione che, oltre a poter accedere ai suddetti incentivi, ha a disposizione anche altre opzioni.

In questo caso, infatti è possibile beneficiare degli incentivi anche per l’installazione di infissi, di un cappotto termico, di impianti di domotica e illuminazione.

Per questa tipologia di interventi è previsto un incentivo di almeno il 40%, che può arrivare al 55% quando,  oltre agli interventi appena menzionati, vengono eseguiti anche quelli previsti per aziende e persone fisiche.

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