Agenzia delle Entrate, spariti i soldi: non immaginerete mai chi è stato

La Guardia di Finanza di Genova ha eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di un dipendente dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Ecco cosa è successo.

Non è passata inosservata la notizia riguardante un dipendente dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione che si sarebbe appropriato in modo indebito di somme di denaro destinate ai rimborsi ai contribuenti. Ma cosa è successo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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La macchina amministrativa non si ferma mai. Basti pensare che al fine di contrastare l’evasione fiscale si assiste a controlli sempre più serrati da parte dell’Agenzia delle Entrate che a tal fine si avvale anche della cosiddetta Anagrafe dei conti correnti.

Sempre soffermandosi su questo ente, ha destato particolarmente scalpore la notizia riguardante un dipendente dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione che si sarebbe appropriato in modo indebito di somme di denaro destinate ai rimborsi ai contribuenti. Ma cosa è successo? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Agenzia delle Entrate – Riscossione, arrestato cassiere: cosa è successo

La Guardia di Finanza di Genova ha disposto un’ordinanza di custodia ai domiciliari per un dipendente dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Ma cosa è successo? Ebbene, come riportato dall’Ansa, il cassiere in questione è accusato di peculato, accesso abusivo al sistema informatico, falsità ideologica e materiale.

In pratica, stando alle indiscrezioni in merito, sembra che la Guardia di Finanzia abbia sequestrato circa 230 mila euro che sarebbero stati sottratti dal dipendente in questione. Ben 420 le operazioni oggetto di contestazione. In base a quanto emerso dalle indagini, l’uomo in questione sarebbe riuscito ad appropriarsi in modo indebito del denaro  facendo sottoscrivere ai contribuenti un modello di rimborso, avendo però l’accortezza di aggiornare gli applicativi del sistema informatico con dei dati falsi.

Ma non solo, si introduceva abusivamente nel sistema dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione per fingere una corresponsione dei rimborsi a favore dei contribuenti. Grazie a delle verifiche interne, però, questo tipo di raggiro è stato scoperto. Al fine di andare in fondo alla questione, inoltre, la procura ha chiesto alla Guardia di Finanza di svolgere ulteriori indagini, con tanto di intercettazioni.

Proprio grazie a quest’ultime, come si legge sul sito dell’Ansa, “è stato possibile monitorare una serie di operazioni di rimborso simulate, concluse dall’indagato con il prelievo di denaro contante. Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati trovati 67mila euro in contanti e numerose monete d’oro”.

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