Riforma del Fisco, vuoi richiedere informazioni all’Agenzia delle Entrate? Paghi!

In seguito alla riforma del Fisco richiedere informazioni all’Agenzia delle Entrate potrebbe essere a pagamento. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Sono in tanti ad attendere con impazienza la riforma del Fisco che potrebbe portare con sé delle importanti novità. Tra queste una forse inattesa e poco gradita, ovvero il dover pagare un contributo per ottenere una risposta da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ma sarà davvero così? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

domande all'Agenzia delle Entrate a pagamento
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La macchina amministrativa non si ferma mai. Basti pensare che al fine di contrastare l’evasione fiscale si assiste a controlli sempre più serrati da parte dell’Agenzia delle Entrate che a tal fine si avvale anche della cosiddetta Anagrafe dei conti correnti. Sempre in tale ambito, inoltre, sembra si dovrà fare a breve i conti con delle importanti novità.

Il governo a guida Meloni, infatti, è al lavoro per mettere in campo la tante attesa riforma del Fisco. Proprio quest’ultima dovrebbe portare con sé innumerevoli cambiamenti, come ad esempio il dover pagare un contributo per ottenere una risposta da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ma sarà davvero così? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Riforma del Fisco, richiedere informazioni all’Agenzia delle Entrate sarà a pagamento: cosa c’è da aspettarsi

Come già detto, l’esecutivo è al lavoro per mettere in campo la prossima, e tanto attesa, riforma del Fisco. Diverse le novità che quest’ultima dovrebbe portare con sé, come ad esempio la possibile introduzione dell’obbligo di dover pagare un contributo per ottenere una risposta da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In questo modo si intende ridurre il numero di richieste da parte dei contribuenti all’ente e quindi rendere più agevole e veloce il lavoro. Il tutto riducendo la mole a carico dei dipendenti del Fisco. L’importo di tale contributo non sarebbe ancora stato stabilito. Anzi, quasi sicuramente risulterà differente in base al tipo di utente e domanda.

Ma non solo, sempre al fine di ridurre il numero di richieste all’Agenzia delle Entrate, il governo potrebbe decidere di vietare ai contribuenti di piccole dimensioni di fare interpelli per questioni che possono trovare risoluzione con i servizi di assistenza rapida.

Tra questi si annoverano i chat bot e le Faq disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Al momento comunque, è bene sottolineare, si tratta solo di una bozza. Non resta quindi che attendere e vedere se tale misura troverà davvero o meno applicazione e soprattutto in quali termini.

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