Banconote, il fascino (e il valore) delle 10.000 lire: se trovi questi numeri ti danno 1.500 euro

Il mercato collezionistico negli ultimi anni ha letteralmente bruciato ogni tappa, si potrebbe dire. Il motivo è molto semplice.

Da molti anni ormai il contesto collezionistico non è di certo quello che ricordiamo con fare addirittura forse romantico. L’immagine quasi sbiadita del vecchio collezionista, che macina chilometri e chilometri in giro per mercatini dell’usato armato del classico catalogo chiaramente di natura cartacea, fa parte ormai dell’immaginario collettivo. Oggi le cose sono cambiate, decisamente cambiate. Oggi si ragione in maniera completamente diversa.

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Oggi più che mai, insomma, quella vecchia immagine, per l’appunto sbiadita è da relegare senza dubbio in soffitta. Oggi, come mai, il contesto collezionistico, di qualsiasi settore, gode di un elemento che sancisce l’evoluzione tecnologica, l’innovazione. Parliamo di qualcosa che ha letteralmente rivoluzionato l’approccio di milioni di appassionati a quella specifica dinamica. Un dettaglio non da poco insomma. Nel caso specifico parliamo di banconote.

Viene da se, quindi, immaginare quanto possa essere faticosa, per certi versi l’impostazione del percorso di un collezionista di banconote. Districarsi tra le varie tipologie di esemplari, andare a capire quale possa fare al caso suo. Impostare un discorso concreto in merito al sempre eventuale investimento. Infine provvedere a chiudere il tutto nel modo migliore possibile. Consideriamo che oggi, il web, offre l’opportunità di svolgere il tutto in pochissimi minuti.

Nello specifico il web, con la sola disponibilità, richiesta, di una connessione e di un dispositivo attraverso il quale poter navigare offre l’opportunità di avere accesso a milioni di contenuti stando comodi in casa propria, per intenderci. Illustrazioni, confronti, descrizioni, dettagli tutto ciò che bisogna sapere degli esemplari maggiormente appetibili. Chiaramente la valutazione, di uno specifico esemplare, è il primo elemento ricercato su quelle che sono ormai specifiche piattaforme web per collezionisti.

In merito a tale considerazione va detto che gli elementi che partecipano alla determinazione della stessa valutazione di un qualsiasi esemplare non hanno valore sempre universale. Una banconota datata non vale per forza di più di una banconota nuova, per intenderci. Tali elementi possono essere considerati nel seguente modo. Anno di produzione, soggetto raffigurato, contesto storico politico di quel particolare paese, tiratura, eventuale appartenenza a serie speciali, presenza sempre eventuale di errori di stampa, difetti insomma di produzione e condizioni di conservazione dello stesso esemplare.

Banconote, con questo esemplare in casa, subito uno stipendio extra: la 10mila lire

lire di valore
foto adobe

Chiaramente il web offre un’altra importante opportunità ai collezionisti di tutto il mondo. Mettersi in contatto tra loro, scambiarsi informazioni, confrontarsi dunque. In più, l’opportunità di acquistare e vendere attraverso operazioni semplici e sicure gli stessi esemplari in quel momento protagonisti del mercato. Tra i preferiti dei collezionisti di tutto il pianeta, oggi, più che mai troviamo alcuni esemplari della famiglia della vecchia lira italiana.

Parliamo di una moneta, la lira, che ha fatto letteralmente storia. In diversi secoli accanto alla nostra Italia nei momenti drammatici e in quelli di più accesa speranza. Alcuni esemplari sono entrati nel cuore dei cittadini italiani e di conseguenza dopo qualche anno in quelli dei collezionisti di tutto il mondo. Nello specifico, in questo caso parliamo della veccia 10mila lira, nella sua versione di metà anni ottanta, forse la più celebre in assoluto.

L’esemplare in questione, vede protagonista su una delle due facciate Alessandro Volta, tra i più noti inventori della storia e inoltre tra gli italiani più famosi al mondo. Color azzurro turchese per una banconota che sul lato opposto a quello in cui è riprodotto il volto del grande Volta, propone una immagine del tempio Voltiano, realizzato in corrispondenza del centenario della sua scomparsa. Il valore medio di tale esemplare non è altissimo, anzi. Ci sono però alcune eccezioni.

Tra queste troviamo il classico esemplare sostitutivo che entra in circolazione, per l’appunto in sostituzione di banconote rovinate o danneggiate. Nello specifico parliamo di banconote che hanno come prima lettera seriale la X. Chiaramente le valutazioni in merito non sono uguali per tutti gli esemplari. La banconota che ha come serie iniziale XD e termina per A può valere da 35 fino ai 400 euro, le XB e XC che terminano con A, possono superare abbondantemente quel valore in base alle condizioni di conservazione.

Un esemplare che invece inizia e termina con XA – A può arrivare a valere addirittura 1500 euro. Chiaramente la vecchia lira non è l’unica moneta capace di far impazzire letteralmente gli appassionati di tutto il mondo. Di seguito altri specifici esempi di banconote fortemente considerate dai collezionisti:

  • 50 Euro Italia J051/S, caratterizzata da un particolare errore di stampa, filo di sicurezza visibile controluce con la scritta 100 euro, invece di 50 euro.
  • 500 Euro Finlandia 2002 senza ologramma
  • Vecchie banconote da 50mila lire la firma di Carlo Azeglio Ciampi ed il volto di Gian Lorenzo Bernini ,serie XE, stampate in soli quarantamila esemplari, valgono dai 300 euro ai 1000 euro.
  • 20 Euro Slovenia Trichet E004 senza seriale
  • 5 euro rare: 5 cifre uguali nel numero di serie, valutazione di circa 100 euro
  • 1890 Grand Watermelon: la più rara tra tutte le banconote statunitensi, tra l’altro la più costosa al mondo: 3.29 milioni di dollari. Il taglio è da 1000 dollari, 2 esemplari presenti tutt’oggi in giro per il mondo.
  • Banconota 1891 Red Seal 1.000 dollari: venduta per 2.120.531 euro. Una banconota che ha fatto la storia e che nel 1944 venne venduta per solo 1.142 dollari.
  • Banconota australiana 1924: banconota australiana, rarissima da 1000 sterline venduta a 1.018.028 euro, stabilendo un record assoluto in Australia.
  • Prima banconota ufficiale dell’Australia: Unica banconota rimasta della prima serie di stampa ufficiale dell’Australia. Rintracciata in una collezione scozzese e successivamente messa all’asta a Sydney. Valore di circa 226.000 dollari.
  • Banconota 1 milione di Sterline: solo nove esistenti in tutto il mondo, meglio nota come “Giants”, stampata nel 1948 durante il Piano Marshal. Venduta nel 2011 a 131.000 euro.
  • Banconota da venti rupie di Zanzibar del 1908: la banconota africana più costosa esistente. Valore di circa 190.853 euro.
  • Banconota 200 fiorini: banconota olandese emessa tra il 1860 e il 1921. Venduta all’asta a 44.280 euro. Attualmente ne restano in circolazione solo 20.
  • Banconota Dinastia Ming: banconota da 400 denari, emessa tra il 1368 e il 1398. Due formati esistenti, di cui una è esposta in un museo e l’altra è stata messa all’asta con offerta iniziale di 50.854 euro.
  • Banconota Alexander Hamilton del 1918:La banconota da 1.000 dollari del 1918 con valore più alto. Solo 150 in circolazione. L’esemplare, oggi arriva a valere tra i 6.781 euro e gli 8.476 euro.
  • Banconota Bank of New Zealand del 1929: Le banconote locali furono emesse per la prima volta nel 1934 con l’istituzione della Bank of New Zealand, con la data di produzione scritta a mano nell’angolo in alto e un ritratto del Re Maori Tawhiao. Venduta per 9.747 euro.

Tutto molto chiaro no? Una passione e una missione, in un certo senso, senza limite alcuno.

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