Pignoramento casa: il cambio di residenza può essere una soluzione?

In caso di pignoramento casa, di residenza può essere una soluzione per il debitore? Scopriamolo insieme.

Se si è un debitore insolvente c’è il rischio che si possa andare incontro al pignoramento casa. Si tratta di una spiacevole situazione, legata ad un procedimento esecutivo che ha lo scopo di soddisfare il credito del creditore.

Pignoramento casa
Conto corrente

Per evitare il pignoramento bisognerebbe saldare il debito, ovvero versare la somma di denaro che spetta al creditore. Nel caso in cui quest’eventualità non dovesse essere perseguibile, a causa di una mancanza di liquidità, scopriamo se il cambio di residenza può essere una soluzione.

Pignoramento casa: di cosa si tratta

Il pignoramento di un immobile è un procedimento esecutivo con il quale il creditore fa valere la sua pretesa nei confronti del debitore insolvente. Il pignoramento può avvenire quando il debitore non riesce a restituire una somma di denaro ricevuta in prestito. Dunque, il mancato pagamento dell’importo può esporre il debitore al rischio di vedersi sottrarre, in maniera forzosa, la casa o un altro bene.

Ad ogni modo, affinché il pignoramento sia efficace dal punto di vista legale, è necessario che questo sia preceduto da un titolo esecutivo (es. sentenza, decreto ingiuntivo, e scritture private autenticate, etc.).

Dopo il titolo esecutivo deve essere emanato il precetto. In pratica, il debitore deve essere intimato ad adempiere al proprio debito entro 30 giorni, trascorsi i quali si procederà con l’azione esecutiva, ovvero il pignoramento.

Anche il precetto è un atto che deve essere redatto da un legale rappresentante, a pena nullità. All’interno del precetto devono essere inseriti i seguenti dati:

  • I nominativi delle parti coinvolte;
  • La data di notifica;
  • L’avvertimento a poter concludere un accordo extragiudiziale;
  • La dichiarazione di residenza e il giudice competente.

Nel caso in cui il pignoramento non sia ancora stato avviato, la legge prevede che il debitore abbia la possibilità di agire in via preventiva, ad esempio, chiedendo appello verso la sentenza. A questo punto, sarà compito del giudice decidere se accogliere o meno la richiesta del debitore.

Se, invece, il pignoramento è già avviato, solo un giudice ha la possibilità di effettuare la sospensione.

La sospensione può essere disposta tramite accordo con i creditori, ma anche in seguito ad un’opposizione per gravi motivi. In caso di sospensione del pignoramento, non può essere eseguito alcun atto esecutivo dagli ufficiali giudiziari, per l’arco di tempo durante il quale è valida la sospensione.

L’effetto del cambio di residenza

Per evitare il pignoramento casa può essere utile il cambio di residenza? In base a quanto stabilito dall’ordinamento giuridico italiano il pignoramento può colpire un bene immobile o immobile debitore. In caso di beni immobiliari, il pignoramento non deve riguardare necessariamente la casa presso la quale il debitore ha la residenza anagrafica.

Ciò vuol dire che il cambio di residenza non protegge il debitore dal pignoramento di casa.

Ad ogni modo, per legge l’Agenzia delle Entrate non ha la possibilità di pignorare la prima casa di un debitore in solvente, ovvero l’immobile presso il quale egli ha la propria residenza. Dunque, il pignoramento di casa può verificarsi solo nel caso in cui il contribuente sia in possesso di due immobili.

Il vincolo della non pignorabilità della prima casa decade qualora l’immobile appartiene alla categoria “di lusso”.

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