Pensioni, gli arretrati tanto attesi: sorprese sul cedolino di marzo, quantifichiamole

Arretrati in arrivo sulle pensioni del mese di marzo. Scopriamo come quantificare gli incrementi sul cedolino.

Gli arretrati erogati a marzo riguardano la perequazione scattata il 1° gennaio 2023 ma non applicata a tutte le pensioni.

pensioni arretrati
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Un gran parlare della rivalutazione totale delle pensioni per poi scoprire che il 1° gennaio 2023 sono scattati gli aumenti solamente per gli assegni pensionistici più bassi. Due mesi di attesa ma a marzo la perequazione sarà finalmente per tutti e completa degli arretrati calcolati sui mesi di gennaio e febbraio. Tutto questo si tradurrà in cedolini più ricchi in primavera anche per coloro che ricevono un importo di quattro volte superiore al trattamento minimo. Ricordiamo che nel 2023 la minima è fissata a 570 euro (524,34 più 8,8%), cifra che sale a 600 euro per gli over 75. Un appunto sulla rivalutazione delle pensioni più alte. La perequazione non sarà totale, più gli importi salgono più scende la percentuale di rivalutazione.

Pensioni e rivalutazione, ecco la percentuale da considerare

Per poter calcolare l’aumento nel cedolino occorrerà conoscere la percentuale di rivalutazione legata all’importo della propria pensione. Come detto, infatti, ad assegno più ricco corrisponderà una minore perequazione. Per le pensioni minime la rivalutazione è stata stimata al 7,3% a cui il Governo ha aggiunto un ulteriore 1,5% che ha portato il valore del 120% della perequazione all’8,8%. Si passa, poi, al 100% per tutti coloro che percepiscono una pensione compresa tra le quattro e le cinque volte la minima.

L’INPS ha chiarito che per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte la minima ma inferiori a cinque volte la rivalutazione sarà dell’85%. Tra cinque e sei volte la percentuale sarà del 53%, tra sei e otto volte del 47%, tra otto e dieci volte del 37% e, infine, per trattamenti superiori a dieci volte la perequazione sarà del 32%. La circolare INPS di riferimento è la numero 20 del 10 febbraio 2023.

A marzo, poi, nel cedolino si noteranno anche le somme arretrate dei mesi di gennaio e febbraio non erogate dal momento in cui è scattata la rivalutazione delle pensioni.

Le tempistiche di erogazione degli arretrati

Gli arretrati verranno erogati in concomitanza con la pensione di marzo. Come ogni mese, dunque, la data di arrivo dell’assegno sarà quella decisa dall’ente che la eroga. La maggior parte dei pensionati ricevere il trattamento dal giorno 1 del mese se clienti di Poste Italiane. Chi attende l’accredito su conto corrente bancario dovrà aspettare al massimo fino al giorno 3 marzo. 

I pensionati che ritirano in contanti presso un Ufficio Postale devono continuare a rispettare la turnazione e, di conseguenza, chi ha un cognome che inizia con una delle ultime lettere dell’alfabeto (dalla S alla Z) dovrà attendere fino al 7 marzo.

Per conoscere in anticipo le somme che verranno erogate basterà accedere al cedolino online della pensione sul portale dell’INPS e verificare aumenti e arretrati.

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