Superbonus, un’altra novità dopo lo stop alla cessione del credito? La nuova ipotesi

Superbonus, con il nuovo decreto la speranza del governo è quella di mettere fine a un meccanismo ormai ingolfato. Restano però alcune criticità non ancora risolte. 

La decisione del governo Meloni di stoppare in modo così brusco la cessione del credito per i bonus edilizi continua a fare discutere. Per il Ministro Giorgetti si è trattata di una scelta doverosa da parte del governo. Secondo il leghista infatti, era l’unico modo per mettere fine a delle misure che, secondo il politico leghista, avevano finito per drogare il mercato. È anche vero però, come fa notare ad esempio il Sole24 ore, che i 110 miliardi di crediti raggiunti a Marzo, sono in realtà gli investimenti attivati in totale con i bonus. 

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ContoCorrente

E dunque, sostiene ad esempio il quotidiano economico, non ci troviamo di fronte a una vera e propria bolla, come invece aveva lasciato intendere Giorgetti. Il nuovo decreto promulgato pone inoltre delle criticità che vanno risolte al più presto, per evitare che anche i cittadini che hanno agito in correttezza, finiscano vittima di questo drastico dietrofront. In primo luogo, resta il fatto che tantissimi cantieri, con i lavori già iniziati con i bonus edilizi, sono ancora bloccati. Ed è vero che il meccanismo che si è creato non è certo sano, e non si può dunque dare troppo torto a Giorgetti. 

Superbonus, ecco tutte le criticità che il governo dovrà risolvere nei prossimi mesi

Tante imprese che hanno aderito al superbonus, applicando dunque lo sconto in fattura e acquisendo crediti dai cittadini, si sono ritrovate d’improvviso senza liquidità. Il motivo è dovuto al fatto che l’intero settore bancario non riesce a monetizzare questi crediti. E se dunque, non è forse corretto parlare di una vera e propria “bolla” generata da questa politica edilizia, la situazione ha comunque generato conseguenze molto gravi. 

Secondo l’Associazione dei Costruttori Edili, sono almeno 25 mila le aziende che adesso rischiano il fallimento per il mancato incasso di questi crediti. Il decreto del governo si è comunque preoccupato di sollevare da qualunque tipo di responsabilità solidale tutti i cittadini e gli istituti che hanno acquistato questi crediti, richiedendo tutta la documentazione prevista per legge. E anche nel caso in cui invece questa procedura è stata autorizzata senza tutti i documenti richiesti, non scatta in automatico la sanzione per il contribuente. È stata infatti disposto che l’onere di verificare l’eventuale spetta sempre e comunque all’Agenzia delle Entrate. 

Superbonus, spetta all’Agenzia delle Entrate l’onere di verificare il dolo sulla cessione dei crediti

E in caso di un accertamento che stabilisce la mancanza di uno dei documenti richiesti, al contribuente viene comunque data la possibilità di giustificarsi per questa negligenza. E dunque non necessariamente subentra la responsabilità solidale se l’Agenzia stabilisce la buona fede dell’operazione. Questo secondo il governo aiuterà a sbloccare tutte le pratiche rimaste in sospeso, nonostante la loro assoluta regolarità. Sono stati anche esclusi per non penalizzare troppo le nuove richieste, tutti gli interventi con bonus edilizi in cui la Cilas sia già stata rilasciata nella data del 17 Febbraio. E potrebbe non essere finita qui. All’orizzonte infatti c’è una nuova proposta avanzata dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti. Il politico ha infatti avanzato l’ipotesi di cartolarizzare un parte dei crediti ceduti. Una mossa a suo parere indispensabile per mettere in sicurezza i conti pubblici.

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