Pensione anticipata con contributi sotto ai 20 anni, possibile da subito: 2 soluzioni poco conosciute

È possibile ottenere la pensione anticipata anche se si ha meno di 20 anni di contributi? Vediamo insieme quali sono le deroghe previste dallo stato italiano. 

Nell’ultimo decennio, i vari governi hanno gradualmente reso sempre più difficile e lontano il raggiungimento della pensione di vecchiaia. Una scelta che può essere spiegata solo in parte con un’aspettativa di vita che sicuramente è aumentata negli ultimi anni. La ragione principale è invece sempre stata quella di una spesa eccessiva dovuta al nostro sistema pensionistico. 

pensione anticipata
ContoCorrente

Oggi, per andare in pensione con la procedura ordinaria servono 67 anni di età. E con i requisiti attualmente vigenti, ai contribuenti italiani servono anche un minimo di venti anni di contributi per accedere alla pensione di vecchiaia. Ma è possibile andare in pensione anche con una contribuzione minore?  Una possibilità può essere offerta dalla pensione in deroga concesse dall’INPS. Si tratta di un meccanismo che, a determinate condizioni, consente ai contribuenti di uscire prima dal lavoro, senza aver raggiunto ad esempio i 20 di contributi richiesti

Pensione anticipata, alcune deroghe possono consentire uscita con meno di 20 anni di contributi

È il caso ad esempio di chi utilizza lo scivolo di uscita offerto dall’opzione Dini. Una legge varata nel 1995, che consente ad alcuni lavoratori di andare in pensione con soltanto quindici anni di contributo all’attivo. I contributi maturati con il sistema retributivo, devono però in questo caso essere inferiori a 18 anni. Mentre quelli accumulati nella fase successiva, con il sistema contributivo, devono essere pari o superiori a cinque anni. Si può anche sfruttare la deroga Amato. 

In questo caso, il contribuente, esercitando questa opzione, potrà andare in pensione a 67 anni di età, ma con soltanto un minimo di 15 anni di contributi. Questa possibilità di uscita pensionistica, è però concessa soltanto ai lavoratori che hanno maturato questi contributi prima del 31 Dicembre del 1992. C’è poi una deroga specifica, pensata per tutti i lavoratori discontinui nel corso della carriera professionale. In questo, è possibile andare in pensione senza aver raggiunto i 20 anni previsti di contribuzione. Bisognerà però aver versato il primo anno di contributi almeno venticinque anni prima della presentazione della richiesta. Devono poi essere stati versati contributi per almeno dieci anni, sempre per periodi inferiori a 52 settimane all’anno. 

Previdenza, le due novità per il 2023 per gli anticipi pensionistici

E quali sono le novità che il governo ha introdotto sugli anticipi pensionistici per il 2023? Cominciamo subito con il dire che l’esecutivo capitanato da Giorgia Meloni, ha deciso di rinviare ancora di qualche mese una vera riforma del nostro sistema previdenziale. L’unica vera novità è rappresentata dall’introduzione di Quota 103. Con questo anticipo pensionistico, è infatti possibile, a partire da quest’anno, andare in pensione con 62 anni di età e un minimo di 41 anni di contributi

Possono accedere a Quota 103 sia i dipendenti pubblici che quelli privati. Sono esclusi invece dal beneficio il personale delle forze armate e quello del corpo nazionale dei vigili del fuoco. 

Anche Opzione Donna è stata prorogata, anche se le modifiche ne hanno cambiato la natura in modo sostanziale. Non si tratta più infatti di un anticipo pensionistico di carattere universale, ma che nel 2023 viene riservato soltanto ad alcune lavoratrici donna. Nello specifico, possono presentare domanda:

  • le lavoratrici licenziate da un’azienda in crisi
  • lavoratrici da caregiver che assistono il familiare disabile o invalido da almeno 6 mesi
  • tutte le lavoratrici con un’invalidità riconosciuta dallo stato pari o superiore al 74 per cento
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