Permessi lavoro, incredibile cosa succede alla busta paga se non li uso entro il 30 Giugno

Cosa accade quando arrivato al 30 Giugno non ho utilizzato i permessi dal lavoro a cui ho diritto? Perdo la possibilità di andare in ferie? Vediamo cosa dice la legge a riguardo

Tutti i lavoratori hanno la possibilità, garantita per legge dallo stato, di poter ottenere dei permessi dal lavoro per esigenze legate alla vita quotidiana. La legge inquadra queste situazioni come “Permessi ROL” in busta paga.

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Al dipendente viene dunque concesso di assentarsi per giusta causa, senza che la sua assenza comporti la decurtazione di una parte della retribuzione di quella giornata. I ROL però non vanno confusi con i normali permessi dal lavoro a cui la legge da diritto. 

Qual’è la differenza tra i permessi ROL e i permessi da lavoro

La differenza principale risiede nel fatto che i permessi dal lavoro, stabiliti dai contratti CCNL di riferimento, prevedono sempre e comunque 32 ore l’anno di riposo retribuiti. I ROL invece nascono specificatamente per ridurre l’orario di lavoro se esiste una giusta causa. Questi permessi possono essere richiesti dal dipendente al suo datore di lavoro in aggiunti a quelli già previsti dal contratto. Inoltre, nel caso in cui questi permessi non dovessero esser sfruttati, viene data anche la possibilità di riscuoterli. 

I permessi ROL in busta paga sono dunque delle richieste di riduzione dell’orario di lavoro, aggiuntive rispetto alle ferie già previste dai contratti CCNL. Possono anche essere nel momento in cui l’azienda crea un disagio rilevante al dipendente. Per fare un esempio, se ad esempio un lavoratore subisce il trasferimento della sua azienda in una zona più lontana da dove risiede, in questo caso potrà usare i permessi ROL per richiedere un’uscita anticipata dalla sede lavorativa 

La legge italiana stabilisce che ogni lavoratore ha diritto ad almeno 4 settimane di ferie l’anno 

La scadenza in questo caso è fissata al 30 Giugno, mese in cui si presenta la dichiarazione dei redditi e si chiude quindi l’anno lavorativo per il dipendente. Cosa accade se, a quella data, il lavoratore si ritrova con dei permessi non goduti? Come spiegavamo in precedenza, la legge italiana stabilisce che ogni lavoratore abbia diritto ad almeno 4 settimane l’anno libere, da intendersi come periodo di ferie dal lavoro. I datori di lavori che non rispettano questa disposizione, vanno incontro a pesanti sanzioni. Di queste 4 settimane inoltre, due devono necessariamente essere riconosciute dal datore di lavoro nello stesso anno in cui sono state maturate. Le altre due invece, possono essere riconosciute nei successivi diciotto mesi. 

Permessi lavoro, cosa succede se si maturano ferie non godute al 30 Giugno

Quando scatta ufficialmente il contratto, il dipendente ha un tempo massimo di diciotto mesi per poter riscuotere i permessi e le ferie non godute. Nel momento in cui scade il termine ultimo, e il lavoratore non è comunque riuscito a godere dei permessi che aveva a disposizione, può comunque ottenere dei vantaggi. Infatti in quel caso gli verrà erogato un importo maggiore in busta paga, che andrà a convertire economicamente i giorni di ferie e permessi non goduti. Il datore di lavoro deve corrispondere la somma dovuta entro il termine ultimo del mese successivo alla scadenza. In questo caso parliamo del mese di luglio, successivo alla scadenza annuale del 30 Giugno. Questa compensazione è un vero e proprio obbligo giuridico per i titolari di impresa, al quale non possono in alcun modo sottrarsi. 

Come leggere le voci sui permessi di lavoro in busta paga

Come abbiamo spiegato in precedenza, se arrivato alla scadenza dei termini, il lavoratore non ha goduto dei permessi, gli verrà accreditata una somma in busta paga a titolo di compensazione. L’importo sarà pari alla retribuzione delle ore di permesso di cui non ha fruito. La compensazione comparirà in busta paga in un riquadro in basso a sinistra. Le diciture con cui verrà giustificata questa aggiunta sono “ferie maturate, godute, permessi retribuiti maturati”. Risulta quindi molto semplice capire che tipo di accredito viene fatto in busta paga in questa situazione. 

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