Bonus Irpef, in alcuni casi è conveniente rinunciarci: la spiegazione che non ti aspetti

Con la nuova legge di bilancio 2023, il governo ha deciso di rinnovare il bonus Irpef. Ecco quali sono state le principali modifiche alla misura, e perché in alcuni casi può essere addirittura conveniente rinunciarvi. 

Con l’espressione “trattamento integrativo” si intende il contributo introdotto dal governo Renzi nel 2026. Un bonus destinato ai lavoratori dipendenti che prevedeva l’aggiunta in busta paga di una cifra pari a 80 euro da intendersi come riduzione fiscale. 

bonus irpef
ContoCorrente

Con la nuova legge di bilancio, questa misura è stata sostituita dal trattamento Irpef, che in primo luogo si differenzia dall’ex bonus Renzi, in quanto alza la soglia massima di riduzione fiscale a 100 euro. L’importo non concorre in alcun modo alla formazione del reddito del contribuente. 

Bonus Irpef, ecco quali sono i requisiti che danno diritto a percepirlo

Al momento, la legge prevede che possono attingere nella forma piena al trattamento Irpef da 100 euro, tutti i lavoratori che hanno un reddito compreso entro la cifra massima di 15 mila euro. Se invece si ha un reddito compreso tra i 15 mila e i 28mila euro, in quel caso non necessariamente si ha diritto alla prestazione. Spetterà infatti all’ente incaricato valutare se vi siano già altre detrazioni economiche che fanno perdere diritto al beneficio. Rispetto all’ex bonus Renzi, la vera novità è che adesso il trattamento integrativo non viene più concesso ai lavoratori che hanno un reddito superiore a 28mila euro

Tutti coloro che ne hanno diritto, si vedranno dunque quest’anno corrispondere questo bonus direttamente in busta paga. La somma sarà riconosciuta a titolo di trattamento integrativo e questa sarà la dicitura con cui comparirà la detrazione fiscale in busta paga. 

Perchè in alcuni casi conviene rinunciare

Esistono alcuni casi in cui il lavoratore può convenire rinunciare a ricevere il trattamento integrativo Irpef. Ci sono infatti alcuni casi in cui per un contribuente può risultare addirittura svantaggioso percepire questo bonus. Il diritto a percepire può infatti far decadere altri benefici economici molto più importanti. Se ad esempio ci si trova in un nucleo familiare, in cui la somma dei redditi fa superare il limite previsto, a quel punto è consigliabile rinunciare subito. 

Perchè in quel caso, verrà richiesta la restituzione della somma, nel momento in cui si andrà a verificare lo stato reddituale complessivo del beneficiario. Situazione del genere accadono soprattutto tra i redditi compresi tra i 15 mila e i 28 mila euro. Ci sono dei limiti normativi che finiscono per penalizzare proprio questa fascia reddituale. La legge infatti al momento, prevede che se un contribuente rinuncia al solo bonus Irpef, perde comunque in automatico l’accesso alle altre detrazioni fiscali

Il Bonus Irpef viene calcolato sul reddito presunto

Si tratta di un vero e proprio effetto collaterale, diretta conseguenza delle pesanti modifiche a cui è stato sottoposto l’ormai ex bonus Renzi negli anni.   

Impostazioni privacy