Gli errori nell’ISEE costano fino a 5 mila euro: come evitare sanzioni

Errori e omissioni nell’ISEE possono costare molto caro. L’INPS pretende la compilazione corretta del documento per determinare il giusto valore dell’Indicatore.

Il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente si basa sulle dichiarazioni inserite nella DSU.

ISEE errori
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La Dichiarazione Sostitutiva Unica deve essere presentata annualmente dai contribuenti. Il documento contiene tutti i dati patrimoniali, reddituali e assistenziali del nucleo familiare nonché le informazioni anagrafiche sulla famiglia. Tramite la DSU si potrà calcolare l’ISEE ossia l’indice che permette di conoscere la situazione economica equivalente del nucleo. In base al valore definito si potrà accedere a Bonus e benefici di diversa natura. Il cittadino può compilare la DSU in autonomia utilizzando i canali telematici dell’INPS oppure può chiedere il supporto di CAF e patronati. Qualunque sia la scelta occorrerà recuperare tante informazioni da inserire nella Dichiarazione Sostitutiva Unica. La documentazione è lunga e varia. Dai saldi e giacenze medie alle targhe delle auto di proprietà fino alla quota capitale del mutuo. Un piccolo errore o una dimenticanza potrebbe incidere sul calcolo del valore finale e ciò per l’INPS è inammissibile.

Gli errori ISEE costano caro, doppie sanzioni in arrivo

Nel momento in cui l’INPS rileva errori o dimenticanze nella DSU procederà inviando al contribuente richiesta di rettifica della propria situazione. Nel caso in cui il cittadino non dovesse provvedere a correggere quanto segnalato incorrerebbe in sanzioni amministrative o penali. 

Iniziamo dalle sanzioni amministrative. La normativa prevede multe di importo compreso tra 5.164 euro e 25.822 euro. Nello specifico, la sanzione non può superare il triplo del beneficio ottenuto illegittimamente a causa dell’ISEE errato. Superando i 3.999,96 euro di bonus percepito illecitamente, le sanzioni diventeranno penali e si rischia la reclusione per un periodo compreso tra sei mesi e tre anni. Non correggendo errori e dimenticanze, poi, si perderà il diritto alle prestazioni erogate con riferimento all’ISEE sbagliato. L’Agenzia delle Entrate potrà, inoltre, chiedere la restituzione delle somme percepite indebitamente oppure della differenza tra quanto ottenuto e l’importo realmente spettante.

Correggere subito, come rimediare

Immediatamente dopo l’invito dell’INPS alla rettifica della DSU, il cittadino dovrà agire procedendo con le dovute correzioni per non rischiare di incorrere nelle sanzioni prima citate. Le strade da seguire sono due. La prima prevede la compilazione del modello integrativo FC3 per poter aggiungere dati omessi. La seconda richiede la ripetizione della procedura di compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica per correggere informazioni errate.

Se l’errore è stato commesso dal CAF, il contribuente può inviare una diffida al Centro di Assistenza Fiscale e pretendere la correzione degli errori. In più, se a causa dell’errata compilazione il cittadino ha perso bonus e agevolazioni può richiedere il risarcimento danni.

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