Sfratto di un inquilino disabile: cosa dice la legge 104?

La legge 104 offre tutele ai soggetti affetti da handicap, cosa succede in caso di sfratto di un inquilino disabile?

La legge 104 del 1992 rappresenta la garanzia che, in Italia, le persone fragili affette da handicap e i loro caregiver riceveranno sempre un’adeguata tutela.

Sfratto di un inquilino disabile
Conto corrente

Dopotutto, la normativa prevede diverse agevolazioni e benefici con lo scopo di garantire l’inclusione sociale e lavorativa dei soggetti affetti da handicap grave.

Scopriamo cosa prevede la legislazione italiana in caso di sfratto per morosità di un soggetto affetto da disabilità.

Sfratto di un inquilino disabile: è possibile?

Lo sfratto per morosità è un procedimento che permette al locatore di ottenere l’immediato rilascio e la consegna dell’immobile da parte del conduttore. Il motivo di tale provvedimento è legato al mancato pagamento di uno o più canoni d’affitto, in base a quanto previsto dal contratto siglato dalle parti.

Sostanzialmente non esiste alcuna legge che vieti ad un locatore di procedere con il procedimento di sfratto di un disabile, qualora si verificasse la condizione della morosità.

Dunque, non esistono regole di tutela in merito allo sfratto di un disabile. Tuttavia, esistono degli escamotage da conoscere.

Innanzitutto, l’inquilino disabile che intende rimanere nella propria abitazione dopo aver ricevuto la notifica di sfratto può risolvere la questione versando la somma di denaro dovuta. Quest’opportunità è concessa sia dopo aver ricevuto la notifica sia in sede di udienza in tribunale.

In alternativa, il disabile ha la possibilità di domandare e ottenere da un giudice il cosiddetto termine di garanzia.

Si tratta di una proroga al termine ultimo per il versamento, di ulteriori 90 giorni.

Qualora il giudice dovesse essere d’accordo con il termine di garanzia, l’udienza di sfratto sarà rinviata a dieci giorni dopo la scadenza del suddetto termine.

Dunque, l’affittuario avrà a disposizione complessivamente cento giorni di tempo per regolarizzare i pagamenti.

Se al termine di questo periodo, l’inquilino non dovesse aver pagato, si procederà con lo sfratto. Anche se il soggetto è titolare di legge 104.

Condizioni che sospendono il procedimento

Come abbiamo visto, lo sfratto intimato a causa di morosità, ovvero mancato pagamento dei canoni di locazione, può essere bloccato solo con il versamento delle somme dovute.

Tuttavia, la legge prevede specifici casi in cui lo sfratto di un soggetto affetto da disabilità e titolare di legge 104 può essere più complesso del previsto.

In particolare, è stato stabilito che si può procedere con la sospensione dello sfratto per disabilità, tramite sentenza di un giudice, quando il soggetto in questione possiede un reddito lordo annuo al di sotto dei 27.000 euro. Ulteriore condizione che consente la sospensione del provvedimento è la presenza nel nucleo familiare di una persona over 65, di un malato terminale o di un disabile con invalidità civile riconosciuta al 66%.

In caso di sospensione, lo sfratto viene congelato per 18 mesi.

Impostazioni privacy