Lavori gravosi, due misure per richiedere l’anticipo pensionistico: come funziona

Coloro che svolgono lavori gravosi, hanno diritto a poter richiedere un meccanismo di uscita anticipata, per andare prima in pensione. Vediamo nel dettaglio come funziona. 

Con la nuova legge di bilancio del 2023, il governo Meloni ha rinnovato alcune misure fondamentali per consentire a chi svolge lavori gravosi o usuranti, di poter ottenere anticipatamente la pensione di vecchiaia. 

lavori gravosi
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Per quanto riguarda i lavori gravosi, al momento lo stato italiano inquadra undici categorie professionali che rientrano in questa area. Addetti alla concia di pelli e pellicce, addetti a servizi di pulizia, lavoratori per lo spostamento merci e facchini, autisti di camion e conducenti di mezzi pesanti, conducenti di treno e personale viaggiante, guidatori di gru e di macchinare che si occupano di perforazioni nel settore edilizio. Tra questi sono compresi anche gli infermieri, operatori edili, maestre di asili nido , operatori ecologici e persone che lavorano nei servizi di cura. Sono state poi aggiunte anche delle nuove categorie in tempi più recenti: pescatori, lavoratori marittimi, operai agricoli e siderurgici. 

Lavori gravosi, ecco le novità nella legge di bilancio 2023

Nella nuova legge di bilancio è stata prorogata anche l’ape social. Si tratta di una misura di anticipo pensionistico. È destinata a tutte le persone che hanno almeno 63 anni di età, e si troviamo in gravi situazioni di disagio economico. A questa categoria viene concessa la possibilità di richiedere la pensione di vecchiaia in anticipo, laddove soddisfino i requisiti previsti dalla misura. 

Per accedere ad Ape social, oltre ai requisiti anagrafici, ne servono altri. Bisogna dimostrare di aver cessato qualunque tipo di attività professionale, e non risultare al momento della richiesta titolare di una pensione diretta. Per quanto riguarda i contributi, si può entrare in Ape social soltanto se si ha un minimo di 30 anni di contributi, che possono diventare 36 anni a seconda dei casi particolari. 

Ape social, sconto sugli anni di contributi per tutte le lavoratrici con figli a carico: come funziona

Ape social prevede poi ulteriori sconti sui requisiti anagrafici per tutte le madri lavoratrici con figli a carico. Queste infatti beneficiano in questo caso di un anno di sconto per ogni figlio a carico, fino ad un massimo di due anni. Per fare un esempio pratico, ad una madre con due figli basteranno 28 anni di contributi e non 30 anni, per rientrare nei requisiti previsti dalla misura. La richiesta per accedere ad ape social si compone di due diverse procedure. Ape social coinvolge direttamente tutti coloro che svolgono lavori gravosi. Tramite questa misura infatti questi possono richiedere il prepensionamento. A patto però che la mansione gravosa per cui si è maturato questo diritto, sia stata svolti in almeno sette degli ultimi dieci anni di vita professionale del richiedente. 

Quota 41, bisogna aver svolto il lavoro gravoso per almeno sette anni sugli ultimi dieci 

Anche Quota 41 è una misura di anticipo pensionistico che può essere utilizzata, a determinate condizioni, anche da chi svolge lavori gravosi. Possono accedere a Quota 41, tutti quei lavoratori che hanno maturato almeno 41 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini, e 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne. 

Anche in questo caso, è necessario che il lavoratore, per maturare il diritto di accesso a Quota 41, abbia svolto la mansione gravosa per almeno sette anni sui suoi ultimi dieci di vita professionale. 

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