Ruba alla propria azienda: cosa si è inventata per coprire tutto

Una storia che a davvero dell’incredibile. Furti su furti, soldi sottratti con estrema sicurezza e destrezza. Incredibile vicenda.

La vicenda ha dell’incredibile, questo è assolutamente fuori discussione. La storia in se porta degli elementi che rappresentano precedenti assolutamente anomali e no immaginabili. Al centro di ogni cosa un grave disagio, la necessità di avere a disposizione importanti somme di denaro e la consapevolezza di dover mettere in piedi qualcosa di letteralmente folle per provare ad uscirne, dalla situazione, nel modo migliore. Qualcosa di assolutamente surreale.

Azienda derubata
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Quello che è successo, insomma, cosi come anticipato ha davvero dell’incredibile. Una vicenda che appare per certi versi addirittura grottesca, figlia di un disagio profondo e della necessità di avere a disposizione grosse somme di denaro per qualcosa che dentro, man mano porta al più totale sconforto, all’alienazione totale con una realtà le cui regole non possono più valere, non possono più essere condivise. La trama di questa storia è a tratti surreale.

Il distacco dalla realtà insomma, quello che spinge una donna, di San Vendemiano, in provincia di Treviso, dipendente della Serigrafia Diemme srl, a cercare praticamente ovunque soluzioni che le offrano l’opportunità di disporre di ingenti somme di denaro. Alla base di tutto, si scoprirà successivamente, il problema del gioco, il vizio, la corsa verso qualcosa che di fatto non arriverà mai a suon di migliaia di euro. Ludopatia, nient’altro che quello.

La cifra complessivamente sottratta dalle casse della società che le dava, di fatto da vivere, cosi come si scoprirà successivamente è pari a 278mila euro. Piccoli prelievi periodici, di quelli che possono passare inosservati, dal conto dell’azienda al suo personale. Non è tutto però, successivamente le cose sono cambiate e dalla sottrazione per cosi dire semplice si è passati a tutt’altre operazioni, per la verità molto più fantasiose.

Il tutto è accaduto in un arco di tempo che va dal 2017 al 2020. Per queste sue iniziative abbastanza particolari la donna era già stata condannata nel 2018. Due anni dopo, però, la dipendente è stata di nuovo sorpresa mentre di fatto si esibiva nel suo solito personalissimo numero che consisteva ormai nella messa in atto di  elaborate modalità di sottrazione di denaro dalle casse aziendali. Quello che si è scoperto ha davvero dell’incredibile.

Ruba alla propria azienda: la scoperta del falso dipendente ha letteralmente sconvolto tutti

Il processo alla donna, dipendente della Serigrafia Diemme srl è iniziato nei giorni scorsi presso il Tribunale di Treviso. Al centro di tutto c’è il furto da 80mila euro messo in atto con sistematico fare nella seconda occasione in cui la donna ha deciso di rubare dalle casse aziendali. Nella prima occasione il totale delle sottrazioni ammontava a 198mila euro. La donna, in una prima fase non è stata licenziata perchè dichiaratasi disposta a ripagare il danno con periodici prelievi dal suo stesso stipendio.

L’imputata al processo di Treviso, nelle due diverse occasioni aveva messo in atto due diverse modalità di vero e proprio furto nei confronti della sua stessa azienda. Nella prima occasione, essendo lei stessa fornita di tutti i codici e relative chiavette per l’accesso ai conti aziendali, si era spinta a dare vita a piccoli movimenti di denaro in favore del proprio conto corrente, nascondendo poi il tutto con vere e proprie manipolazioni finali dei bilanci.

Nel secondo caso, in un periodo che va dal 2019 al 2020, la sottrazione di circa 80mila euro complessivi è arrivato in modo del tutto diverso. La dipendente, infatti non aveva più accesso ai conti con codici e chiavette. Era però abilitata ad effettuare i pagamenti degli stipendi. Da li, il lampo di genio, un falso dipendente, venuto fuori dal nulla, creato cosi, con abile fare. Uno stipendio fittizio quindi, e tutto il resto. I soldi intascati direttamente dall’astuta donna. Una vicenda che ha insomma davvero dell’incredibile. Succede anche questo nel nostro paese, anche se mai e poi mai lo si potrebbe immaginare.

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