Investimenti, tutti scommettono sul bene rifugio: il 2023 è d’oro

Anche in un momento di incertezza sociale, l’oro mantiene un’appetibilità fra gli investitori. E c’è chi scommette su un prossimo rally.

Se le maggiori potenze economiche mondiali detengono riserve aurifere come ancora per i tempi duri, un motivo ci sarà. E l’andamento dei grafici sul valore dell’oro potrebbe dire molto anche per gli investitori meno abbienti.

Oro investimento
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L’oro resta un valore assoluto, anche in un momento storico in cui l’inflazione la fa da padrone e i rincari generalizzati hanno reso difficile individuare un campo di investimento, se non sicuro, perlomeno affidabile in termini di rendimento. Anche le più recenti previsioni sulle quotazioni dell’oro per il 2023 vengono indicate al rialzo. Addirittura, qualcuno scommetterebbe su previsioni monstre, proiettando il metallo giallo a qualcosa come 4 mila dollari, ovvero più del 100% rispetto alle attuali quotazioni. Cifre che, per il momento, trovano pochi riscontri che vadano oltre i semplici dati di proiezione. Anche perché, a una prima occhiata, potrebbero sembrare già di per sé abbastanza azzardati. Tuttavia, secondo gli analisti non è inverosimile pensare all’oro come uno dei terreni di investimento ancora fra i più consolidati.

Era stato così anche durante la fase più complessa della pandemia, quando le prospettive di ripresa erano ancora indefinibili e la pietra angolare dell’oro aveva tenuto, unica, nonostante gli sprint di altri settori (come quello del petrolio), fra i grandi blocchi finanziari. Al momento, l’oro attraversa un nuovo periodo di rialzo e, secondo gli analisti, non esistono prospettive di ribasso da qui a breve termine. Anzi, addirittura il metallo giallo starebbe viaggiando verso i suoi massimi storici, forte della sua nomea di bene rifugio per eccellenza. Quello che ne aveva mantenuto inalterata la convenienza, almeno per chi poteva concedersi un investimento simile, anche durante il periodo di maggior incertezza economica. Periodo che, in un certo senso, si vive ancora anche se non è la pandemia l’unica responsabile diretta.

Oro, lo sprint delle quotazioni: ecco perché gli indici viaggiano così

Nonostante il quadro sociale non sia poi così incoraggiante, tra inflazione a livelli storici e guerra in Ucraina a tenere sul filo l’umore dei mercati globali, il prezzo dell’oro resta sostanzialmente al di sopra degli eventi. Anche se, in qualche modo, l’influenza ci sarebbe considerando che un contesto di incertezza tende, di per sé, a far lievitare il prezzo del metallo. E questo proprio tenendo presente i trend di investimento, che considerano tuttora l’oro un canale affidabile o perlomeno più stabile e meno suscettibile alle variazioni del mercato. In questo senso, persino l’oro usato aveva suscitato un certo fascino.

Se, come ritengono alcuni economisti, un nutrito gruppo di economie viaggia verso un periodo di recessione, un investimento sull’oro in un momento in cui l’andamento positivo ancora consente di fare un tentativo senza troppi rischi, ecco che l’appetibilità inizia a crescere. Persino le banche centrali hanno iniziato a gonfiare le loro riserve aurifere, proprio in previsione di un inevitabile momento di flessione economica dopo mesi di inflazione e decrescita del potere d’acquisto.

Una strategia che non riguarda solo l’Europa o l’Occidente. La Banca centrale cinese, a dicembre, ha messo a referto l’acquisto di 1,8 miliardi di dollari in oro. Accrescendo la riserva superando nettamente i 110 miliardi. Se poi questo sia realmente un indicatore di crescita costante, fino a toccare vertici quasi impensabili come i 4 mila dollari l’oncia, non lo dirà solo il tempo ma anche il nuovo quadro di investimenti. Sembra infatti finito il tempo dell’oro come accumulo, circostanza che ha portato già di per sé a un rialzo notevole. Più probabile, quindi, che il trend rialzista segua, per così dire, una procedura graduale. In primis toccando il suo massimo storico. Raggiunto il quale gli strumenti a disposizione saranno maggiori per capire se un rally possa verificarsi realmente. Fin qui appare improbabile non tanto per una questione di valori assoluti, quanto di prudenza di mercato.

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