Bonus finestre, è il momento giusto per rinnovare casa: 3 motivi per festeggiare

Tre detrazioni “trainanti” per la sostituzione delle finestre. Tre vantaggi differenti, con qualche regola modificata di recente.

Tutto confermato per il 2023 ma con qualche novità di rilievo. Il Bonus finestre resta valido anche per l’anno in corso, anche se con alcune variazioni sulla fruizione delle detrazioni.

Bonus finestre 2023
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Complessivamente, le modifiche non spostano più di tanto il concetto: se l’obiettivo fosse la sostituzione delle vecchie finestre a solaio (ossia quelle collocate sui soffitti) con infissi nuovi, anche nel 2023 si avrà diritto a varie opportunità di detrazione, comprese fra il 50% e il 90%. In tutto tre le detrazioni ottenibili per la sostituzione delle finestre, con l’accortezza di predisporre i lavori di aggiornamento nell’ambito di interventi più estesi. Nello specifico, sarà possibile usufruire del Bonus ristrutturazioni, per il quale è stata disposta la proroga fino al 2024; l’Ecobonus al 50%, rimasto invariato al setaccio della Manovra; il Superbonus, ossia la variante con detrazione al 90%, incappata però in regole più stringenti per l’anno in corso.

Appare abbastanza evidente, quindi, come la sostituzione delle proprie finestre vada adeguata a un contesto più ampio, che preveda l’impiego di un’agevolazione di più ampio respiro. Tutto sta a capire quale sia quella effettivamente più conveniente. Il Bonus ristrutturazione, ad esempio, consente una detrazione fiscale del 50% sui lavori eseguiti, potendo contare peraltro su un lasso temporale abbastanza esteso (scadenza 31 dicembre 2024). Si presuppone, a tale scopo, lavori di entità presumibilmente più contenuta rispetto all’Ecobonus e alla sua versione maggiorata. La condizione, però, è che l’immobile sia esistente e a destinazione residenziale.

Ecobonus e versione “super”: come sostituire le proprie finestre

Il vantaggio del Bonus ristrutturazione è anche declinato alla sostituzione di finestre in locali non propriamente abitativi, o comunque nei quali non è prevista una funzione di riscaldamento. Nella fattispecie, si parla di cantina, garage, soffitte e tutti quei contesti appartenenti di fatto alla nostra abitazione ma privi del comfort dell’impianto riscaldante (al netto dei casi specifici). Occhio al limite di spesa, il quale non dovrà oltrepassare quota 96 mila euro. L’incentivo sarà restituito sotto forma di sconto Irpef, con 10 rate annuali di importo costante. Altrimenti, si potrà optare per la cessione del credito, piuttosto che lo sconto immediato in fattura. Proroga estesa al 31 dicembre 2024, come detto, anche per l’Ecobonus e la sua detrazione ordinaria, quella del 50%.

Ecobonus e Superbonus

In questo senso, la sostituzione delle finestre potrà essere accorpata su interventi volti all’ammodernamento di edifici appartenenti a qualsiasi categoria catastale. Non solo edifici a destinazione residenziale quindi, ma anche a uso commerciale, a patto che siano dotati di impianto di riscaldamento. Altra condizione, l’apporto migliorativo alle prestazioni energetiche dell’edificio da parte della sostituzione, nel rispetto dei valori di isolamento ai sensi del dl dell’11 marzo 2008 (e successive modifiche). Sarà inoltre necessario che le finestre garantiscano un valore di conduttività termica pari o minore al limite stabilito per le fasce climatiche di riferimento. Requisito che varia anche il massimo detraibile, che passa da 550 euro a 750 euro al metro quadro. Le somme saranno recuperate in dieci anni, con imponibile Irpef fino al 50% delle spese detraibili per la sostituzione dei serramenti, sostenute entro il 31 dicembre 2023. Con limite di spesa fissato a 60 mila euro.

Per quanto riguarda il Superbonus, per il 2023 ci si dovrà “accontentare” della detrazione al 90%, con obbligo di lavori trainanti per isolamento su oltre il 25% dell’intonaco, ristrutturazione impianti termici o riduzione del rischio sismico (Sismabonus). Tali opere, però, saranno richiedibili solo per i lavori svolti nella prima casa, con reddito limite di 15 mila euro per i richiedenti.

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