Manovra, quiete dopo la tempesta: energia e RdC, cosa cambia

La Manovra arriva a compimento e, con essa, salgono le aspettative per la messa in atto della nuova Legge. Si comincia dall’energia…

 

Niente esercizio provvisorio. La Manovra arriva a dama dopo aver passato l’esame definitivo, quello del Senato, ed è a tutti gli effetti diventata Legge.

Manovra misure
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Legge di Bilancio per l’esattezza. Nella quale a ogni voce corrispondono altrettanti piani di finanziamento, volti a favorire il welfare della cittadinanza. Potremmo dire che mai Manovra è stata così attesa ma non sarebbe vero, visto che ogni Finanziaria porta con sé un’importante dose di aspettative. E ognuna, nel suo specifico, ha una collocazione temporale ben precisa, che la rende conforme, in fatto di attese, al momento storico. Questa Legge, in particolare, era attesa perché la prima del tanto temuto Governo Meloni e, soprattutto, quella che dovrà far far fronte all’emergenza energetica che ha colpito l’Italia (come il resto dell’Occidente) a seguito dell’inflazione e degli effetti diretti e indiretti della guerra in Ucraina.

E in effetti, il tema dell’energia è stato quello portante. Quello al quale rispondere per primo e con le misure più nette, visto che i guai peggiori li hanno passati (e li stanno passando) i cittadini, alle prese con i peggiori rincari in bolletta da svariati anni a questa parte. La Manovra mette la questione energia in cima agli articoli che la compongono, non solo per importanza ma anche per risorse. Anche perché non si parla solo di ottimizzazione del comparto energetico ma di veri e propri fondi a sostegno delle famiglie e delle imprese, ottenuto con uno scostamento di bilancio pari a 21 miliardi.

Energia, misure contro il caro bollette: cosa prevede la Manovra

Inevitabile che alcune risorse arrivassero dalla ri-pianificazione delle spese complessive. Sia per mantenere alcune misure già adottate che per pianificarne di nuove. Resta, ad esempio, il taglio degli oneri impropri delle bollette per qualsiasi categoria di contribuente. Si rafforza, inoltre, il Bonus sociale previsto come sostegno diretto al pagamento. Nello specifico, il tetto Isee sale da 12 mila euro a 15 mila, con riferimento alle fasce meno abbienti della popolazione. Per quanto riguarda le imprese, inoltre, si alzeranno i crediti di imposta per quelle ritenute maggiormente energivore e gasivore. Modifiche annunciate ma confermate anche per quel che riguarda l’Iva per le fatture dei consumi, la cui aliquota scende dal 22% al 5%, con riferimento al primo trimestre del 2023 per i servizi di teleriscaldamento. Discesa minore (dal 22% al 10%) per i consumi a pellet ma in questo caso per tutto l’anno che verrà.

Misure di contrasto che faranno da contraltare a politiche più stringenti per quel che riguarda l’altro tema caldo, quello del Reddito di Cittadinanza. Il Governo ha confermato la sua linea d’azione: per i lavoratori occupabili, il RdC non sarà corrisposto che per soli 7 mesi nel 2023. Tutti gli altri, invece, continueranno a riceverlo regolarmente fino a fine anno (inclusi i nuclei familiari con minori a carico, anziani o disabili). Slitta, in poche parole, la riforma definitiva del meccanismo. Si discute ancora, infatti, sul principio dell’offerta congrua ma non solo. È probabile che, al fine di operare la stretta definitiva, la misura dovrà essere rivista ulteriormente. Questo, però, non avverrà prima dei prossimi mesi. Nel frattempo, aumenta la detassazione per chi assume nuovi lavoratori che siano percettori di Reddito, che passa da 6 mila a 8 mila euro. Per le famiglie o i singoli in povertà assoluta, previsto invece l’ausilio del Reddito alimentare.

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