Controlli fisco su conti cointestati: c’è un nuovo algoritmo che fa paura a molti

C’è un’importante novità che ha inasprito i controlli fisco su conti cointestati. L’Agenzia ha un nuovo algoritmo, che incrocia i dati e scova gli evasori.

Di recente è avvenuto un cambiamento, nonché un inasprimento, nelle modalità di verifica eseguite dal fisco sui conti cointestati e non solo. A quanto pare l’Agenzia delle Entrate dispone di un nuovo algoritmo, che permette di incrociare i dati dei contribuenti per individuare in modo molto più facile le evasioni fiscali.

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La novità non riguarda solo i conti correnti, ma anche tutti i dati finanziari e quelli immobiliari relativi ai contribuenti. In particolare, a finire sotto la lente d’ingrandimento del fisco ci sono anche i pagamenti effettuati con le carte di credito e le fatture elettroniche.

Dunque, i controlli del fisco coinvolgono tutte le operazioni finanziarie che riguardano i contribuenti. Ma i veri osservati speciali sono soprattutto i conti cointestati. Cerchiamo di capirne il perché.

Controlli fisco su conti cointestati: c’è un nuovo algoritmo da temere

L’Agenzia delle Entrate dispone di un nuovo algoritmo che permette di scovare molto più facilmente gli evasori fiscali. Il sistema funziona tramite l’incrocio di dati provenienti da diversi enti. Si tratta, dunque, di una sorta di collaborazione che consente al Fisco di avere un quadro più chiaro delle operazioni finanziarie dei contribuenti.

Di recente, infatti, è stato dato il via libera al Vera: il sistema di Verifica dei Rapporti Finanziari, che crea liste selettive di coloro che eseguono operazioni finanziarie potenzialmente sospette.

Tra gli osservati speciali ci sono proprio i conti cointestati, che rappresentano da sempre uno degli espedienti utilizzati dagli evasori, perché permettono di ottenere un certo tipo di tutela.

Cos’è il conto cointestato?

Il conto cointestato è un deposito bancario di cui due o più soggetti sono titolari. In sostanza, quando si apre un conto cointestato, tutti i cointestatari hanno la possibilità di prelevare e di effettuare operazioni con il denaro presente sul deposito.

Generalmente questa soluzione è utilizzata in contesti familiari, di grande fiducia, come ad esempio nell’ambito di un rapporto coniugale o di un rapporto genitore-figlio. Tuttavia, il conto cointestato è usato anche in ambito imprenditoriale o di business, in cui è necessario avere un deposito in comune con altre persone.

In entrambi i casi, al momento dell’apertura del conto è possibile decidere se è necessaria la firma congiunta o disgiunta. Così facendo, è possibile decidere se i cointestatari hanno la possibilità di eseguire operazioni con o senza l’autorizzazione degli altri titolari.

In virtù del fatto che su un conto corrente cointestato due o tre persone possono eseguire operazioni, sia di prelievo che di deposito, può accadere che l’illecito compiuto da uno solo dei cointestatari comporti il sequestro dell’intero conto corrente.

Da qui nasce la necessità del fisco di osservare con attenzione i movimenti sui conti cointestati.

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