Pensioni, occasione conguagli: nuovi aumenti all’orizzonte?

Aumenti in arrivo sulle pensioni ma gli equilibri non si spostano. Fra rivalutazione e conguaglio, gli importi salgono il minimo.

 

Ottobre è ormai entrato da un pezzo e lo sguardo dei contribuenti è tutto focalizzato sugli effetti del caro bollette. Saranno le prossime fatture, infatti, a determinare quanto effettivamente si andrà a spendere.

Pensioni aumento
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Delle previsioni e dei numeri in percentuale, obiettivamente, interessa giusto per le proiezioni degli esperti. Saranno i freddi numeri presenti in bolletta a dare il peso reale dell’impatto dei vari rally che hanno visto protagoniste le fonti di energia. L’elettricità e il gas viaggiano su numeri spaventosi, anche se l’Arera ha rivisto leggermente al ribasso le proprie proiezioni, grazie a pesanti interventi che hanno però di fatto solo posticipato l’arrivo dello tsunami. Quando sarà concretamente in sella, al nuovo Governo spetterà un lavoro non da poco per capire se una quarta versione del Decreto Aiuti sarà possibile e con quali risorse si andrà a rafforzare la strategia a sostegno dei consumatori.

Nel frattempo, i dossier ai quali guardare sono tanti e non meno complessi, anche se apparentemente meno urgenti. Una volta per tutte andrà risolto il nodo sulle pensioni, visto che a fine anno scadrà definitivamente la validità di Quota 102 e andrà determinato chiaramente il futuro delle misure provvisorie (Opzione Donna e Ape Sociale). Per la riforma vera e propria è probabile che ci sarà da attendere. E a meno di proroghe dell’ultimo minuto, è plausibile che qualche mese a braccetto con la rediviva Legge Fornero occorrerà farlo. Di contro, già nel mese di ottobre, scatterà il previsto aumento degli assegni in base al tasso di inflazione. Il quale, essendo piuttosto elevato, prevedrà aumenti consequenziali.

Pensioni, effetto conguagli: quanto aumentano (ancora) gli assegni

La rivalutazione anticipata non riguarderà tutti gli interessati. Tuttavia, per chi beneficerà della maggior premura da parte degli organi previdenziali, si prevede un ritocco del 2% sugli assegni, con plus di 150 euro per chi detiene un reddito annuo (relativo al 2021) entro i 20 mila euro. Dal primo novembre, però, spunterà un nuovo benefit in favore dei pensionati, che potranno usufruire di un conguaglio pari allo 0,2%. E questo vale per tutte le pensioni, peraltro con effetto retroattivo dall’1 gennaio 2022. In questo senso, fra rivalutazione tramite perequazione e conguagli, quello operato non sarebbe più tanto un ritocco, quanto un aumento vero e proprio. In alcuni casi, nell’ordine dei 300-500 euro.

Come detto, si comincerà con la rivalutazione degli assegni per i redditi più bassi. Nello specifico, dall’1 ottobre la rivalutazione anticipata al 2% riguarda i pensionati entro i 35 mila euro annui di reddito, ossia con pensioni non superiori a 2.692 euro mensili. Dal meccanismo anticipato vengono quindi esclusi coloro che percepiscono assegni compresi fra 2.700 e 3 mila euro. Per fare un esempio, un beneficiario che percepisce 1.000 euro di pensione godrà di una rivalutazione mensile pari a 20 euro, per un totale di 60. Ossia, una cifra che apparentemente non sposta molto. È vero, infatti, che la rivalutazione viene effettuata in base all’indice inflazionistico ma è vero pure che a beneficiarne sarebbero perlopiù i redditi medio-alti (per i quali si arriverebbe anche a 53 euro al mese), mentre per quelli più bassi la situazione resterebbe più o meno la stessa.

I numeri del conguaglio

Un altro aiuto potrebbe arrivare dai conguagli previsti a novembre. Una misura che vale per tutte le pensioni, senza distinzioni fra redditi, e che viene stabilita dalla differenza di ricalcolo fra la rivalutazione applicata nel 2022 (1,7%) e l’indice definitivo (1,9%). Anche in questo caso, la forchetta appare minima: appena lo 0,2%. Sarà comunque una maggiorazione, anche se appena di qualche euro. Su una pensione di 800 euro, ad esempio, il conguaglio sarà appena di 21 euro per un intero anno. L’unica vera chance di rafforzare il conto sembra essere il bonus di 150 euro. Una tantum però.

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