Troppo cari, la protesta dei cittadini: ecco cosa non si acquista più

Non c’è pace per i cittadini, di questi tempi più che mai il quotidiano è diventato un vero e proprio inferno. La spesa, un incubo.

Oggi più che mai, considerata la situazione, la condizione in cui ormai ogni cittadino è di fatto incastrato da più tempo, è bene considerare alcuni aspetti che forse la maggior parte dei cittadini, direttamente non hanno ancora valutato. La difficoltà del quotidiano, questo di certo è visibile a tutti. Inoltre, poi, il fatto di non poter più avere accesso, come prima, a determinati prodotti, questo forse non è chiaro a tutti.

Spesa al supermercato
Fonte Adobe Stock

Quello che da un po’ di tempo ormai sta succedendo tra i banchi, i corridoi dei supermercati e non solo ha davvero dell’incredibile. Negli ultimi tempi i cittadini si sono più che mai abituati all’idea di dover fare i conti con i prezzi degli articoli di genere alimentare. Quello che non immaginavano però era di dover arrivare ad una situazione come quella attuale. Non la condizione di doversi confrontare con essi, con i prezzi, ma quella di subirne l’impatto, la consistenza, la minaccia addirittura.

Al giorno d’oggi, man mano, i cittadini stanno comprendendo quanto in effetti sia difficile oggi fare i conti con il quotidiano, con ciò che occorre per la nostra casa, per la nostra tavola. Se prima, c’era la certezza di stare subendo delle ingiustizie belle e buone con l’aumento dei prezzi anche dei beni di prima necessità, oggi ci si è resi conto che la lotta è ormai persa e che gli stessi consumatori non possono fare alto che sventolare simbolicamente bandiera bianca.

Il rapporto odierno tra i prezzi e la stragrande maggioranza dei cittadini è assolutamente compromesso. Oggi ci si ritrova ad essere consapevoli, ad esempio, di non poter più acquistare uno specifico alimento, un prodotto in particolare, cosi come avveniva magari due o tre mesi fa. Oggi il cittadino sa benissimo fin dove potersi spingere. La crisi ha allungato i propri tentacoli sul quotidiano dei cittadini, le difficoltà, oggi, concrete più che mai condizionano la vita dei consumatori, cosi come non accadeva da decine di anni.

Troppo cari, la protesta dei cittadini: ecco cosa si può acquistare e cosa non si può nemmeno più desiderare

Alcuni articoli, di genere alimentare, oggi sono letteralmente proibiti a milioni di cittadini, la cosa deve essere vista nel modo più pratico possibile. Il consumatore oggi ha difficoltà ad acquistare, al cosa è più chiara che mai. Quello che prima veniva regolarmente scelto al supermercato senza nemmeno troppa fatica, ritirato in quantità spesso anche numerose oggi appare letteralmente inavvicinabile. Lo confermano i dati, lo conferma la realtà dei fatti.

Uno degli articoli che oggi più che mai appare quasi vietato alla stragrande maggioranza dei consumatori è ad esempio l’olio di semi. Il prezzo di questo prodotto dall’inizio del conflitto in Ucraina è aumentato, dati alla mano di oltre il 60%. Il prezzo specifico di questo particolare tipo di olio è arrivato allo stesso standard per intenderci del più pregiato extravergine d’oliva. I conti insomma non tornano, nel vero senso della parola.

Aumenta inoltre il prezzo della margarina con un +26,5%. L’Unione Nazionale Consumatori in merito al crescete disagio ha di recente chiesto un bonus di 600 euro calcolando che in media, fare la spesa costerà alle famiglie 665 euro in più su base annua. “Inutile, invece, tagliare l’Iva del 4% sui beni alimentari”, altro messaggio forte, la dinamica non porterebbe alcun vantaggio significativo. Sono tanti inoltre i prodotti che negli ultimi mesi hanno visto i propri prezzi salire alle stelle.

Il burro +38,1%, riso +26,4%, la farina oltre il 24%, la pasta 21,6%. Lo zucchero al 18,4%, i gelati 18,2%. I vegetali che registrano un +16,7%, uova +16,6%, pollame +16,5%. Il latte fresco parzialmente scremato + 15,3% in più, il pane +14,6%. La situazione insomma appare più che mai fuori controllo. Occorre un cambiamento di rotta per non rischiare letteralmente il collasso di famiglie e non solo.

Gestione cookie