Protesi dentale, attenzione: c’è un bonus ma non tutti lo sanno

Protesi dentale e detrazione, un accostamento possibile e addirittura senza obbligo di pagamento tracciabile. Cosa c’è da sapere.

 

Spesso si tende a sottovalutare l’impatto della nostra dieta su fattori che non siano il peso o la circolazione sanguigna. Che, per carità, restano quanto di più importante da tenere sotto osservazione.

Protesi dentale bonus
Foto © AdobeStock

Un’alimentazione scorretta, tuttavia, potrebbe avere impatti devastanti anche sulla nostra dentatura. In questo senso, l’allerta valida fin da bambini sul non mangiare troppi dolci ha più di un fondamento. Anche perché le problematiche all’arcata dentale, si tratti di corona, radice o smalto, non affliggono solo le persone più anziane ma possono manifestarsi anche in giovane età. Basti pensare che già nel Settecento il giovane George Washington si ritrovò a combattere un tormento alla dentatura che sarebbe durato praticamente per tutta la sua vita. Privo di denti già poco più che ventenne, nonché uno dei primi pazienti a indossare protesti dentali (realizzate per lui dal dottor John Greenwood) “moderne”, in questo senso il primo presidente degli Stati Uniti fu più fortunato di Luigi XIV, che dovette subire dolorosissime estrazioni senza anestesia, peraltro rimettendoci una parte di palato.

L’evoluzione della medicina ha tenuto conto anche dei precedenti storici illustri per tentare di fornire un’adeguata assistenza a chi, per varie ragioni, incappa nella perdita prematura dei propri denti. Questo non significa che, oggi come in passato, ottenere una protesi dentale sia un’operazione semplice. Sia in termini di pazienza che di esborso economico. Al netto delle molte sedute necessarie dal dentista per ottenere l’orma del palato piuttosto che per altre incombenze mediche, la protesi stessa ha un costo tutt’altro che esiguo. Una problematica alla quale si è cercato di ovviare disponendo un bonus ad hoc. O meglio, una detrazione fiscale a fronte della spesa sostenuta per una protesi dentale.

Protesi dentale, arriva la detrazione: chi può ottenere il rimborso

Innanzitutto un distinguo. Il “bonus”, inteso nel senso più concreto, rappresenta un’agevolazione diretta, spesso uno sconto o un aiuto economico diretto. In questo caso, il paziente che ottiene una protesi dentale dovrà comunque sostenere da sé la spesa che, però, potrà in seguito beneficiare di una detrazione fiscale. O, per la precisione, un rimborso del 20% sulla spesa sostenuta. Questo, però, non chiarisce se le detrazioni possano o meno scattare tramite il modello 730. Dubbio che, a ogni modo, fa i conti con lo status di spesa sanitaria ammessa. Tali spese sono quelle più gettonate quando si parla di detrazione, anche perché fra le più frequenti. Considerando che, solitamente, si parla di visite mediche, specialistiche e analisi varie, per le protesi occorre fare un discorso a parte.

La condizione dei mezzi di pagamento tracciabili è sempre basilare. La sola eccezione può riguardare l’acquisto di medicinali o di dispositivi medici. Tuttavia, l’obbligo non vale per le spese relative all’acquisto (o all’affitto) di protesi. Questo perché la loro catalogazione figura proprio tra i dispositivi medici. A questo proposito, basterà la presentazione dello scontrino fiscale o della fattura relativa all’acquisto affinché si possa accedere alla detrazione. Per quel che riguarda le protesi dentali, è necessario che l’importo superi quota 129,11 euro, poiché lo sconto Irpef del 19% scatterebbe esclusivamente sulla parte in eccesso dei costi sostenuti rispetto a tale importo.

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