Chi può cedere crediti a Poste Italiane? Facciamo chiarezza sui Bonus edilizi

Quando privati e imprese possono cedere crediti a Poste Italiane? Scopriamo le ultime direttive dopo la ripresa dei Bonus sulla ristrutturazione e riqualificazione energetica delle case.

La cessione dei crediti a Poste Italiane è possibile solamente fino a 150 mila euro e solo presentando la corretta documentazione.

cedere crediti Poste Italiane
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La macchina del Superbonus 110% e dei Bonus edilizi in generale ha ripreso a lavorare. La cessione dei crediti è stata sboccata e, ora, imprese e cittadini possono agire con maggior tranquillità rispettando le direttive che disciplinano le misure. La riqualificazione energetica dell’edificio, però, può partire solo se un istituto di credito accetta la cessione dei crediti fiscali in modo tale che il richiedente non debba anticipare la somma necessaria per effettuare gli interventi. Poste Italiane è uno degli enti disposti ad effettuare il servizio di cessione. La pratica burocratica risulta anche veloce e organizzata potendo contare su una procedura online. Ci sono, però, alcune limitazioni e regole da osservare per non rischiare di perdere l’interessante occasione di risparmio.

Cedere i crediti a Poste Italiane, i dettagli del servizio

Sul portale di Poste Italiane è possibile visualizzare l’intera guida alla cessione dei crediti d’imposta all’azienda da parte di privati, imprese e liberi professionisti. In questo modo ogni utente potrà conoscere le modalità di richiesta del servizio, la tipologia di crediti che si possono cedere, i controlli soggettivi e documentali e le verifiche che Poste Italiane effettuerà, le tempistiche e come sbrigare la procedura telematica. In più, sul sito è a disposizione dei clienti una lista di tutta la documentazione da presentare per poter usufruire della cessione.

Per esempio, nella guida si legge che possono cedere i crediti solo i soggetti che hanno sostenuto in maniera diretta gli oneri e sono titolari di un conto corrente BancoPosta. Eventuali crediti precedentemente oggetto di trasferimento, dunque, non potranno essere acquistati così come quelli maturati grazie allo sconto in fattura.

Altre utili informazioni da conoscere

Per quanto riguarda la documentazione da presentare, non deve mancare la dichiarazione effettuata da un responsabile dei servizi di asseverazione tecnica. Parliamo di un interlocutore tecnico con cui Poste Italiane vuole rapportarsi in modo tale da avere un appoggio in caso di contestazioni con il Fisco.

La dichiarazione è un’assunzione di responsabilità da parte del professionista che limita i problemi in cui Poste Italiane potrebbe incorrere. Se dovesse presentarsi un’irregolarità in relazione anche ad un solo adempimento normativo sarà il professionista che ha apposto la firma a pagarne lo scotto. Da qui la perplessità di tanti interessati nel firmare il documento che potrebbe un giorno “incriminarli”.

Quali sono i crediti cedibili

Un’ultima indicazione riguarda i crediti che si possono cedere. Le quote di riferimento devono essere quelle fruibili a partire dal 2023 concernenti i crediti maturati per le spese sostenute nel 2022 o per le rate residue delle spese effettuate negli anni precedenti. Inoltre, il titolare del credito ha l’onere di cedere l’importo complessivo del credito oppure le quote residue non usate in detrazione senza la possibilità di sostenere cessioni parziali. Come accennato inizialmente, infine, la quota massima cedibile a Poste Italiane da privati, professionisti e imprese è di 150 mila euro.

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