Edilizia libera, ecco come chiudere un balcone senza permessi

Ogni intervento domestico dev’essere regolamentato. Tuttavia, la burocrazia si è ammorbidita. Chiudere un balcone ora è più semplice.

 

Teoricamente, qualsiasi intervento di edilizia deve scrupolosamente seguire regole preimpostate, al fine che le varie operazioni vengano eseguite secondo tutti i crismi legislativi.

Chiusura balcone permessi
Foto © AdobeStock

Niente di strano. Tutti gli interventi devono essere ben indicati, al fine di non modificare le planimetrie degli immobili senza che tali modifiche vengano riportate accuratamente. Questo vale per tutto, dal riposizionamento degli ambienti interni alla creazione di nuovi. Tuttavia, alcune novità sono state introdotte dal decreto Aiuti bis, al fine di semplificare alcune procedure senza per questo andar fuori legge. Accanto agli aiuti diretti e alle misure anti-inflazione, l’ultimo provvedimento ha disposto facilitazioni per la costruzione di verande e l’eliminazione di balconi e altri dettagli esterni, semplificando al massimo le pratiche burocratiche. Ad esempio, per eseguire un’installazione non occorrerà più l’autorizzazione del Comune.

E questa è solo una delle semplificazioni messe in campo. A patto che non si aumenti la volumetria dell’immobile, la rimozione o l’aggiunta di verande sarà concessa a patto che si tratti di componenti removibili. Allo stesso tempo, non dovranno essere aumentate le superfici abitabili. In sostanza, a fronte di un intervento di aggiunta come la veranda, l’essenziale è che non venga modificata la planimetria della casa e i metri quadri calpestabili. O meglio, anche a fronte di un aumento, le componenti aggiuntive non dovranno essere “fisse”. Più o meno lo stesso avverrà per la chiusura di un balcone.

Edilizia libera, chiudere il balcone è più semplice: a cosa fare attenzione

L’allentamento delle procedure burocratiche non devono indurre a credere che tutto possa essere concesso. Sia la creazione di una veranda che l’eliminazione di un balcone faranno fede a dei parametri imprescindibili, oltre che a determinati requisiti, indispensabili per mantenersi in regola. Per quanto riguarda la verande, ad esempio, le uniche deroghe saranno concesse alle cosiddette “Vepa” (Vetrate panoramiche amovibili), indicate sia come protezione dall’inquinamento acustico che dalle diverse temperature (caldo e freddo), oltre che, come detto, totalmente rimovibili. Per il resto, l’edilizia libera include una serie di operazioni piuttosto comuni, che saranno totalmente sgravate da procedure burocratiche troppo elaborate. Si va dalle ristrutturazioni interne (bagno o cucina) alla sostituzione di una caldaia, passando per la tinteggiatura delle pareti, installazione nuovi parapetti e sistemazione spazi verdi.

Per quel che riguarda i balconi, invece, molto dipende dalla situazione “residenziale”. Qualora si viva in un condominio, anche senza la necessità di autorizzazioni comunali sarà comunque fondamentale informare l’amministratore dell’operazione da effettuare. I vari punti del regolamento condominiale, infatti, non dovranno essere violati. L’installazione di Vepa, tendenzialmente, non incidono sull’estetica dell’edificio, a maggior ragione per la loro caratteristica amovibilità. È chiaro, però, che saranno determinanti le norme interne: qualora queste non prevedano la possibilità di procedere a tali installazioni, il condomino dovrà rinunciare al suo progetto. In caso contrario, le normative comunali sono state notevolmente ammorbidite. Niente di impossibile quindi.

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