ISEE più basso per un importo RdC più alto: quando è legale ridurlo

Più l’ISEE è basso maggiore sarà l’importo del Reddito di Cittadinanza. Esiste un modo legale per ridurlo in modo tale da avere una ricarica più elevata?

Tanti percettori di RdC non sono soddisfatti dell’importo che ricevono mensilmente a sostegno del reddito e vorrebbero aumentarlo.

ISEE basso
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Da quando è stato introdotto, il Reddito di Cittadinanza ha provocato discussioni e perplessità. L’intento della misura è lodevole, aiutare chi ha un reddito troppo basso per sopravvivere senza sostegno. Il modo in cui l’obiettivo è raggiunto, invece, è poco encomiabile. Lo Stato eroga mensilmente una somma ai cittadini che hanno richiesto l’RdC e soddisfano i requisiti – almeno in apparenza – senza chiedere nulla in cambio. In realtà accettando la misura i percettori si dovrebbero impegnare a cercare lavoro e dovrebbero rispettare diverse regole per non perdere il diritto alla prestazione. Il condizionale è d’obbligo considerando il numero di assunzioni dei beneficiari della ricarica mensile. Insomma, le falle nel sistema ci sono e dovrebbero essere risolte. Nel frattempo c’è chi non si accontenta della somma ricevuta e vuole di più.

ISEE più basso, iniziamo dal principio

Per ottenere il Reddito di Cittadinanza è necessario avere un ISEE inferiore a 9.360 euro, un patrimonio mobiliare inferiore a 6 mila euro (o superiore a 10 mila euro se sposati e con figli) e un patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro escludendo la casa di proprietà in cui si risiede. In più, il valore del reddito familiare deve rimanere entro un certo limite a partire dai 6 mila euro.

Tutti i requisiti citati determinano l’erogazione della misura. In più, in base alle caratteristiche e agli importi indicati verrà definita la somma versata ogni mese sulla ricarica. Proprio partendo da questi parametri è possibile comprendere come e quando è possibile abbassare l’ISEE legalmente.

Continuiamo con i casi possibili

Hanno diritto ad un importo dell’RdC più alto i beneficiari che perdono l’occupazione e, dunque, non ricevono più lo stesso reddito indicato in fase di domanda di accesso alla misura. Per cambiare la somma percepita sarà necessario richiedere l’ISEE corrente e inviare il nuovo valore all’INPS in modo tale da verificare le nuove condizioni e procedere con l’aumento della ricarica.

Un secondo modo per abbassare l’ISEE è cointestare il conto corrente ad un familiare o persona non convivente. Nel calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente viene considerata, infatti, la giacenza media sul conto corrente. Cointestando il conto con un soggetto esterno alla famiglia, il valore verrà dimezzato. L’importante è che il cointestatario sia persona di fiducia per non incorrere in brutte sorprese.

La linea tra legale e illegale è molto sottile

È legale abbassare l’ISEE dando in usufrutto la casa di proprietà ad una terza persona. In questo modo si diventerà nudo proprietario dell’immobile e l’abitazione non verrà conteggiata nel calcolo del valore dell’Indicatore. Attenzione a non voler strafare, però, perché il rischio di oltrepassare la legalità è elevato. Il lavoro in nero o la ricezione di denaro non dichiarato fanno scattare la perdita del diritto della misura. Allo stesso modo non è consentito fingere una separazione tra due componenti della famiglia per dichiarare due redditi separati.

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