In questa particolare fase storica il discorso relativo alle pensioni è più che mai attuale. Oggi come mai forse decisivo.
Ci si interroga spesso in merito ad una eventuale e quasi necessaria riforma delle pensioni. In questa particolare fase il discorso si fa sempre più acceso. Le incertezze ed i dubbi a riguardo aumentano anno dopo anno e con molta probabilità in alcuni casi tra qualche anno si presenterà una situazione al limite dell’ingestibile. La riforma insomma dovrà pur arrivare.
Ci si interroga spesso, oggi, in merito alla possibilità di andare in pensione con meno contributi rispetto al minimo richiesto dall’attuale ordinamento. Di recente il dibattito si è posato sulla possibilità di nuove strade percorribili per arrivare al pensionamento con pochissimi anni di contributi versati. La questione è in qualche modo complessa ma ad ogni modo esistono alcune concrete strade percorribili per arrivare a quel traguardo come probabilmente mai ci si sarebbe aspettati.
Ad, oggi, giusto anticiparlo, il sistema attuale non prevede opzioni che consentano di andare in pensione con soli 10 anni di contributi. Nonostante ciò, però, esistono delle particolari circostanze che considererebbero l’accesso alla pensione anche con meno di 10 anni di contributi versati. Esiste, al giorno d’oggi una condizione che potrebbe consentire tutto ciò, può sembrare assurdo ma è esattamente cosi. La dinamica riguarderebbe chi ha iniziato a versare i propri contributi dopo il 1 gennaio 1996.
In questo specifico caso, infatti, è possibile accedere alla pensione con soli 5 anni di contributi ma soltanto al compimento dei 71 anni di età. Sempre in questo caso, però, considerando il calcolo non contributivo non si avrebbe diritto all’integrazione al minimo trattamento. Il Fondo casalinghi o casalinghe dell’Inps, prevede inoltre l’accesso alla pensione con 5 anni di contributi versati. In questo caso il diritto stesso matura al compimento dei 57 anni.
Pensione, con 10 anni di contributi sarebbe possibile? Ecco l’importo riconosciuto
Al compimento dei 57 anni quindi sarebbe riconosciuto il diritto alla pensione nel caso in cui l’importo riconosciuto risulti pari almeno a 1,2 volte il valore dell’assegno sociale. Se consideriamo che quest’ultimo oggi ammonta a 468,10 euro possiamo quindi affermare che la pensione in questo caso maturata dovrà essere pari almeno a 561,72 euro.
Altre categorie inoltre che possono andare in pensione al compimento di una specifica età con soli 5 anni di contributi sono quelle degli psicologi, la cassa delle multicategorie, i consulenti del lavoro e la cassa degli avvocati. Qualora non si rientri in almeno una delle suddette categorie, allora non si può andare in pensione con 10 anni di contributi. In caso contrario si potrebbe inoltre pensare al riscatto dei contributi necessari per il raggiungimento della pensione. Le strade percorribili insomma sono numerose, il tutto potrebbe assicurare un trattamento assolutamente di favore e forse per niente immaginato. Ma non è tutto, altre opzioni sono infatti disponibili in questo senso.
Esiste poi la possibilità ribadita dall’articolo 3 del decreto ministeriale n. 282 del 1996 che riguarda coloro che possiedono contributi al 31 dicembre 1995. In questo caso è possibile optare per il computo presso la gestione separata passando ad un calcolo interamente contributivo ed il successivo accesso alla pensione a 71 anni con solo 5 anni di contributi versati. La strada in questione però non è chiaramente accessibile a tutti. Occorrono almeno 15 anni di contributi con 5 anni accreditati dal 1 gennaio 1996.
Un mese almeno, inoltre dovrà essere accreditato alla gestione separata Inps. Le possibilità insomma ci sono e sono abbastanza pratiche in determinate condizioni. Il tutto può portare quindi alla pensione con soli 5 anni di contributi al compimento dell’età prestabilita. Un passo importante, un passo decisivo, che ad oggi interessa milioni e milioni di italiani e che a breve interesserà con molta probabilità un numero ancora maggiore di cittadini.