La fase molto delicata per il nostro paese impone ai cittadini di pensare alle eventuali politiche predisposte dal Governo.
Al momento, il cittadino medio, praticamente la stragrande maggioranza della popolazione italiana, si trova imbrigliato tra uno stipendio, chiaramente se si parla di cittadino occupato, o al limite pensione, assolutamente bloccati, fermi. Dall’altra parte un aumento spaventoso del costo della vita con prezzi che schizzano alle stelle praticamente in ogni settore commerciale e non solo.
Lo scenario attuale non precede certo sonni tranquilli per gli italiani. Cosi come anticipato i prezzi alle stelle riguardano ormai ogni settore commerciale e non solo. Non la grande distribuzione insomma, supermercati, non i piccoli negozi, ovunque le cose non vanno cosi come dovrebbero andare. I prezzi aumentano e gli importi di pensioni e stipendi sono fermi ,assolutamente immobili. Per di più, i commercianti tendono a rivalersi delle bollette alte sui prezzi imposti ai clienti.
Altra nota dolente, i servizi. Aumentano le bollette di ogni utenza, aumenta ogni tipo di prestazione, aumenta il carburante, ogni cosa, tutto. Niente è riuscito finora a scampare all’ondata di crisi che ha travolto il nostro paese e non solo. Di questo passo la situazione diverrà assolutamente insostenibile nel giro di pochi mesi. Per il momento non si vedono segnali di ripresa, e la tenuta delle famiglie italiane sembra poter crollare da un momento all’altro.
In questa fase, insomma, gli italiani attendono con estrema speranza l’intervento del Governo. Le precedenti iniziative che hanno in qualche modo influito sul reddito di lavoratori e pensionati non hanno inciso cosi come poteva essere immaginato e di conseguenza, oggi gli stessi cittadini attendono una nuova serie di aiuti di sostegni. Il primo passo, in questo senso dovrebbe riguardare le pensioni. I tempi sono ormai prossimi, più che vicini.
Pensioni, l’aumento ci sarà: il momento è arrivato, ad ottobre scattano le maggiorazioni
Il mese di ottobre sarà quello che vedrà finalmente soddisfatti i pensionati italiani. Stando infatti a quanto previsto dal decreto Aiuti bis, le pensioni sotto i 2.692 saranno rivalutate del 2 % fino alla fine dell’anno. Inizialmente tale indicazione aveva provocato molto entusiasmo, con il passare del tempo però il tutto è stato meglio compreso e di conseguenza i cittadini stessi hanno iniziato a covare qualche dubbio rispetto all’intera operazione.
In molti, si parla dei cittadini, dei pensionati insomma, avrebbero preferito una misura simile a quella andata in scena lo scorso luglio. 200 euro insomma una tantum. Nello specifico il decreto in questione prevede la rivalutazione in anticipo esclusivamente per le pensioni fino a 35mila euro l’anno. Per chi percepisce una pensione da 2.692 euro lordi al mese si tratterà di un aumento pari a 54 euro mensili. Considerando i tre mesi per la quale varrà la misura, ottobre, novembre e dicembre si avrà un aumento complessivo di 175 euro lordi.
Per tutti gli altri, praticamente la stragrande maggioranza dei pensionati italiani, coloro i quali, cioè, percepiscono meno di 1240 euro mensili lordi si avrà un aumento loro di 25 euro mensili, praticamente nulla. Complessivamente 75 euro in tre mesi, lordi. Un escamotage secondo molti, l’anticipo della rivalutazione per risparmiare un ulteriore bonus da 200 euro. Il tutto infatti altri non è che un anticipo di misura, che poi riprenderà nel 2023.
Le rendite medio basse, al momento sono state di fatto divorate dall’inflazione. Il potere d’acquisto di milioni di pensionati e lavoratori dipendenti è letteralmente crollato. L’aumento derivante dall’anticipo della rivalutazione avrà praticamente impatto zero sul quotidiano degli italiani. Pochi euro al mese che non andranno assolutamente ad incidere sulle dinamiche che al momento letteralmente soffocano gli stessi cittadini. Un aumento assolutamente impercettibile dunque che non farà di certo far fare salti di gioia agli italiani. Una misura ininfluente ed incomprensibile secondo molti. Il presente è questo, piaccia o meno, al momento non sono previste altre immediate misure di soccorso ai redditi dei cittadini.