Nuove tessere sanitarie senza microchip, i servizi sono a rischio: come prolungare quelle vecchie

Le nuove tessere sanitarie arriveranno senza microchip. Di conseguenza alcuni servizi saranno a rischio e non utilizzabili. 

Scopriamo come prorogare la validità della vecchia tessera sanitaria per evitare che quella nuova senza microchip impedisca l’accesso a numerosi servizi.

tessera sanitaria microchip
Adobe Stock

Ogni mese scopriamo nuovi effetti della guerra in Ucraina. Dopo l’inflazione, i prezzi alle stelle, la carenza di gas, le previsioni del raddoppio degli importi in bolletta da ottobre arriva la notizia della mancanza di microchip. Ciò significa che le tessere sanitarie, i Bancomat, le carte di credito e le carte di identità elettroniche rischiano di non essere dotate di un elemento fondamentale.

Tutto a causa della pandemia prima – con le restrizioni nei commerci decise dalla Cina nell’ottica dello zero-Covid – e del conflitto tra Russia e Ucraina poi – con la riduzione delle forniture di neon, C4F6 e palladio. Avere una tessera sanitaria senza microchip significa non poter accedere a importanti servizi come le visite specialistiche. Da qui la necessità di prolungare la validità del vecchio documento dotato di chip.

Tessera sanitaria senza microchip, i rischi da conoscere

La tessera sanitaria dispone di un codice a barre e di un chip. La crisi internazionale non impedirà la stampa sul documento del codice a barre. Ciò significa che il titolare potrà usare la nuova tessera per acquistare medicinali in farmacia ottenendo le detrazioni ammesse. L’assenza del microchip, invece, renderà impossibile per l’utente effettuare visite specialistiche dove è richiesto il riconoscimento del microchip. Non essendoci il cittadino non verrà riconosciuto. Questo accadrà in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, Regioni che necessitano della lettura del chip per effettuare le prestazioni.

Urge, dunque, creare sistemi alternativi per consentire a tutti di accedere ai servizi pur avendo una nuova tessera sanitaria.

Addio Carta Nazionale dei Servizi

L’assenza del chip, poi, preclude la possibilità di far evolvere la tessera in Carta Nazionale dei Servizi ossia nell’identità digitale che consente l’accesso a numerosi servizi supplementari. I nuovi documenti, dunque, non permetteranno di usufruire dei servizi online della PA. Di conseguenza molte Regioni si troveranno in difficoltà nell’affrontare lo smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata. In diverse zone italiane, infatti, serve la CNS per poter aprire i bidoni e gettare l’immondizia.

Come prolungare la validità della vecchia tessera?

Per cercare di arginare le problematiche legate all’assenza del microchip sulle nuove tessere sanitarie è opportuno conservare il vecchio documento. Poi bisognerebbe rendere la vecchia tessera valida anche oltre la scadenza estendendone la durata fino al 23 dicembre 2023. Per attivare la procedura occorrerà accedere alla piattaforma del Sistema Tessera Sanitaria e utilizzare il software messo a disposizione dal Ministero dell’Economica e delle Finanze. Sarà necessario, però, avere PIN e PUK della vecchia tessera e un lettore di smart card connesso con il pc.

Impostazioni privacy