Conto in rosso, che cosa ti bloccano: attenti anche alle bollette

Fine degli aiuti a chi è in difficoltà, le nuove direttive dell’Europa sono severissime. E le banche italiane cosa possono fare?

Il default voluto da un’Europa intransigente rischia di portare alla morosità tutti quei correntisti che con le banche italiane avevano un rapporto di reciproco ‘rispetto economico’.

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Fidi e sconfinamenti saranno monitorati con più severità rispetto al passato, anche se le banche italiane non saranno così rigide, come ha detto Bankitalia.

Fanno comunque paura le novità che riguardano i conti corrente in rosso da gennaio. Si è parlato di blocco del conto ma non è proprio così. Come detto, non si tratta di una decisione italiana ma di un adeguamento voluto dall’Autorità Bancaria Europea (Eba) che impone alle banche di segnalare il cliente alla centrale rischi per mancati pagamenti anche di soli 100 euro dopo tre mesi.

In pratica, si rischia per pochi spicci. Un pericolo da non sottovalutare, soprattutto per le piccole e medie imprese che rischiano di avere serie difficoltà di accesso ai prestiti per colpa di piccoli debiti irrisolti. E in tempi di Covid, le imprese non hanno certo bisogno di un nuovo salasso.

Sparisce il Rid dai conti in rosso: tutti i pagamenti che potranno essere bloccati

Il blocco dei pagamenti riguarda sostanzialmente gli addebiti automatici sul conto, il RID per bollette e utenze o per rate di prestiti e finanziamenti. La conferma arriva anche da un documento Unimpresa:

“chi ha il conto corrente ‘scoperto’ corre il rischio di risultare immediatamente ‘moroso’ nei confronti di vari soggetti, dalle finanziarie all’Inps, dai dipendenti alle aziende cosiddette utility (energia, gas, acqua, telefono)”.

Il cliente della banca diventa moroso nei confronti del titolare del Rid. E occorre fare attenzione ad autorizzare sul conto il pagamento delle tasse, perché il criterio è sempre lo stesso e rischiate serie conseguenze.

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