Prima di metterti in auto, non mancare all’appuntamento: le sanzioni sono una mazzata

Un obbligo periodico ma comunque fondamentale. La revisione della propria auto è imprescindibile. E chi la omette rischia grosso.

 

Spesso si attribuisce al Bollo auto e all’esborso necessario per il carburante (vero e proprio incubo fino a pochi mesi fa) le due principali voci di spesa per quel che riguarda la nostra vettura.

Revisione auto sanzioni
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In realtà, le spese parallele sono diverse, anche se più scaglionate nel tempo. Ad esempio il cosiddetto tagliando, ossia il controllo periodico che scatta una volta percorso un determinato numero di chilometri. Ma anche la revisione del veicolo, da effettuare ogni due anni, tranne che per la prima, fatta il quarto anno successivo a quello dell’immatricolazione. Un appuntamento da non dimenticare, visto che circolare con un’auto non sottoposta alla necessaria revisione equivarrebbe praticamente a girare senza patente. Per tale mancanza è infatti prevista una sanzione amministrativa decisamente ingente, compresa fra 173 e 694 euro. Potenzialmente addirittura doppia qualora la revisione fosse stata omessa per più di una volta.

Del resto, non ci sarebbe bisogno di ricordarlo. Effettuare la periodica verifica del proprio veicolo è nell’interesse stesso del guidatore. Anche per questo, ogni volta che questa viene effettuata, colui che se ne occupa pone un contrassegno sul libretto di circolazione, il quale testimonierà la messa in regola del proprietario dell’auto. Non appena l’ultima revisione scade, la circolazione sarà consentita solo per recarsi dalla proprio officina di fiducia e mettersi in regola. Fatta eccezione per questa deroga, la guida dell’auto sarà vietata. Lo stop, tuttavia, potrebbe arrivare anche a seguito della revisione stessa. Al veicolo, infatti, potrebbe essere assegnato il bollino conferente lo stato di sospensione.

Revisione auto e moto: cosa succede se è scaduta e si circola

Nel momento in cui un veicolo riceve lo status di “Sospeso”, sarà interdetto alla circolazione al pari di un altro con revisione scaduta. Tale situazione sarà contrassegnata ugualmente sul libretto di circolazione e, in caso di controllo, le multe sarebbero una  vera mazzata: si va da un minimo di 1.998 euro a un massimo di 7.993. Qualora tale violazione fosse accertata anche per il periodo precedente, la sanzione amministrativa si tradurrà nel fermo amministrativo del veicolo per un periodo di novanta giorni. In caso di reiterazione, scatterebbe la confisca. Altre sanzioni piuttosto pesanti sarebbero comminate nel caso in cui il proprietario del veicolo dovesse sottoporre una falsa dichiarazione di revisione avvenuta. Un comportamento simile porterebbe a incorre in una multa da 430 euro fino a un massimo di 1.731, con ritiro della carta di circolazione.

Le verifiche sono piuttosto estese e non possono essere ridotte al solo controllo stradale. Gli stessi centri di revisione, infatti, sono soggetti a monitoraggio da parte del Ministero dei Trasporti, qualora la Direzione generale della Motorizzazione civile riscontrasse il mancato rispetto di termini e modalità stabiliti per le pratiche di revisione. Una situazione che porterebbe sì a una sanzione ma per il centro di revisione stesso, con somme comprese fra 422 euro e 1.695. Se dalla prima violazione ne fossero riscontrate almeno altre tre nei due anni successivi, la Motorizzazione potrebbe procedere alla revoca della concessione all’esercizio. E, nei casi più gravi (come la falsificazione del certificato di revisione), potrebbe scattare addirittura la cancellazione dal registro.

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