Il gioco della doppia auto che manda in tilt gli italiani: ecco come ci truffano

Nell’ultimo periodo di pari passo con la crisi che ormai sta mangiando dall’interno la serenità dei cittadini crescono altri fenomeni.

Sempre più spesso al giorno d’oggi leggiamo di cittadini in difficoltà economiche. Senza alcun bisogno di badare alle cronache possiamo osservare intorno a noi il disagio di milioni e milion di donne e uomini letteralmente divorati dalla crisi che incombe ormai da più mesi nel nostro paese. Un gioco al massacro in un certo senso che di certo non avrà vita breve.

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Il male nemmeno tanto oscuro, che cosi come anticipato sta letteralmente divorando i cittadini italiani e non solo da molti mesi ormai, complici gli aumenti indiscriminati dei prezzi di ogni tipo di bene e servizio, non si affretta a passare. I prossimi mesi saranno altrettanto duri e per attendere un briciolo di spiraglio bisognerà forse attendere il 2024. Nel frattempo di pari passo aumentano i casi di truffa e raggiro ai danni di vittime chiaramente inermi e del tutto impreparate ad affrontare tali situazioni.

Oggi insomma gli italiani sono vittime non solo della crisi che ormai dilaga da tempo ma anche dei malintenzionati che sempre più spesso attenta alla propria serenità e chiaramente al proprio portafogli. Ci troviamo di fronte ad una fase dura, che cosi come detto sarà con noi per molti altri mesi ancora. Nel frattempo, in alcuni casi, l’unica arma in mano agli stessi cittadini è forse la prevenzione, anche se non sempre questo può bastare.

Le truffe generalmente nascono dal niente, fenomeni che si concretizzano nella maggior parte dei casi per tentavi. Il caso delle mail, degli sms dai contenuti accattivanti che spingono le vittime a fornire informazioni riservate fino al punto di farsi prosciugare conti correnti e quant’altro. In altri casi invece il tutto è fortemente premeditato. Un percorso che porta ad esempio a ritrovarsi con la propria targa clonata, qualcosa di non proprio piacevole in ogni caso.

Il gioco della doppia auto che manda in tilt gli italiani: in questo modo clonano le nostre targhe

Un fenomeno che ultimamente da vita ad enormi profitti per i truffatori di mezzo paese. Una dinamica scomoda, certamente, per le vittime del caso. La clonazione delle targhe è una operazione tra le più note anche alle forze dell’ordine nel campo delle truffe. Ci troviamo di fronte a veri e propri cartelli del malaffare che riescono a mettere in piedi situazioni per cosi dire parallele e procurarsi innumerevoli vantaggi. Le vittime assolutamente impreparate all’evenienza spesso nemmeno sanno bene come comportarsi.

La truffa è molto semplice per quel che riguarda la sua clonazione, esistono metodi in effetti anche abbastanza artigianale per giocare, per cosi dire con le targhe altrui. Basta modificare con del nastro adesivo o un pennarello numeri e caratteri della propria targa e ritrovarsi di colpo con l’identificativo automobilistico, di fatto, di un’altra persona. In caso di multa e quant’altro, chiaramente il tutto andrà a gravare sull’ignara vittima. Un gioco, cosi come anticipato assolutamente perfetto.

Nel caso in cui una persona dovesse scoprire che la targa della sua auto è stata di fatto clonata avrà davanti a se un percorso quasi obbligato per la propria personale tutela. Sporgere denuncia presso la Procura della Repubblica o la più vicina caserma dei Carabinieri, denuncia che andrà esposta verso ignoti. Ad ogni modo i percorsi in questione sono in realtà tre. Nel primo caso abbiamo il ricorso al Prefetto, con procedura totalmente gratuita che va fatta entro sessanta giorni da quando si riceva la multa in questione.

La seconda modalità prevede invece il ricorso amministrativo in autotutela. Questa va inviata tramite raccomandata o PEC. Il tutto presso l’ufficio dell’organo accertatore. I questo caso va la descrizione vera e propria delle basi dell’innocenza del cittadino in questione. La terza modalità invece riguarda la richiesta di annullamento della stessa multa presso il Giudice di Pace. In questo caso il tutto va fatto entro 30 giorni dalla ricezione della multa ed andranno versati 43 euro per l’avvio della pratica. Tutto molto semplice insomma, sperando che nessun cittadino possa avere più bisogno di tali indicazioni.

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