Uno nome che forse al momento non darà tanti indizi ma che in altre parti d’Europa ha una identità ben precisa.
Al giorno d’oggi fare la spesa è diventata una operazione molto più complessa di quanto si possa immaginare. Ci troviamo di fronte a situazioni che non sempre si riescono ad interpretare, dubbi, riflessioni da portare avanti in merito ad esempio ai singoli prodotti incrociati. Praticamente il tutto rischia di trasformarsi in una delicata corsa ad ostacoli, tutto rischia si assumere in qualche modo un tono non proprio consono alla singola dinamica.
La spesa da fare con l’app diventa una grande innovazione per il nostro paese. Andare alla ricerca di specifici prodotti, che mantengano determinati standard qualitativi spesso non è semplicissimo. Ci troviamo, nella maggior parte dei casi di fronte ad una platea infinita di prodotti della quale potremmo non sapere nulla, potremmo in qualche modo immaginare di trovare un filo logico tra ciò che vogliamo e ciò che troviamo ma non è sempre cosi, anzi.
In Italia, finalmente arriva Yuka, la semplice app che consente di fare la spesa in modo del tutto consapevole. Qualcosa che nel nostro paese, cosi come anticipato non dice nulla, questo è vero. In Francia, li invece dove la stessa app è stata ideata il tutto viene considerato in maniera diversa. Un vero e proprio successo. Consumatori, quelli chiaramente interessati agli acquisti consapevoli soddisfatti e quasi stimolati dalla nuova possibilità.
Oggi arriva l’autorizzazione per l’app Yuka in Italia, anche se in realtà la stessa app aveva già esordito tra i nostri confini nel 2021. In quella fase, però non furono pochi i problemi riscontrati nella gestione stessa dei vari prodotti, nel giudizio insomma dei singoli articoli valutati. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) aveva infatti manifestato particolari perplessità circa gli stessi punteggi assegnati dall’app ai vari prodotti presenti sul mercato, in qualche modo recensiti.
La spesa consapevole: ecco Yuka, l’app che risolve ogni tipo di dubbio a riguardo
La stessa autorità garante della concorrenza e del mercato aveva inteso le varie classificazioni, per l’app assolutamente di routine, come qualcosa che rischiava di essere considerato come valutazione assoluta. In questo modo, insomma, al di la delle esigenze dei singoli consumatori, si rischiava di consegnare in merito al prodotto un giudizio assoluto non per forza allineato con il concetto di ciò che può far bene o meno alla nostra salute. Il nodo insomma è stato questo.
Un paio di settimane fa, però, nonostante tutto, il via libera è arrivato e dunque l’app Yuka potrà essere utilizzata in tutta libertà nel nostro paese, cosi come recita un apposito provvedimento emesso dall’Autorità in questione lo scorso 12 luglio. L’app può essere scaricata gratuitamente sul proprio smartphone per essere in qualche modo facilitati in merito all’acquisto di alimenti e cosmetici. In questo modo potremmo sapere prima ancora di acquistare il prodotto quali tra questi risultano realmente salutari e quali meno.
Utilizzare Yuka è davvero semplice. Bata scaricare l’app sul proprio smartphone e scansionare volta per volta i codici a barre dei prodotti ai quali siamo interessati. In questo modo potremmo avere informazioni dettagliate circa l’elenco dei componenti utilizzati per il particolare prodotto e su quale possa essere l’impatto sulla nostra salute. I punteggi assegnati ai singoli prodotti vanno da scarso (rosso) a eccellente (verde).
Il metodo utilizzato per la classificazione dei prodotti è quello del Nutri-score, molto utilizzato proprio in Francia. In pratica, si prendono in considerazione i seguenti elementi: calorie, zuccheri, sale e grassi saturi in quanto elementi da limitare e proteine, fibre, frutta e verdura in quanto elementi da favorire. Yuka non boccia soltanto un prodotto, consiglia anche una eventuale alternativa a tale prodotto. Un modo di vedere le cose, il tutto, l’insieme, completamente diverso insomma. Una piccola rivoluzione, qualcosa che in molti aspettavano da tempo. Oggi, finalmente ,Yuka è realtà anche in Italia.