La Terra va di fretta, scienziati preoccupati: cosa sta succedendo (davvero)

Pochi secondi di anticipo sulla mezzanotte ma potenzialmente decisivi. La Terra accelera la rotazione e questo potrebbe essere un problema. Anche informatico.

 

Uno dei principi basilari dell’astronomia riguarda il moto del nostro Pianeta. Quella rotazione su sé stesso che, opponendo al Sole prima una poi l’altra metà del Globo, consente l’alternarsi del giorno e della notte.

Terra accelerazione rischio
Foto © AdobeStock

Un movimento che, assieme al cosiddetto moto di rivoluzione (ossia l’orbita terrestre attorno alla stella), costituisce il principio fondamentale di ogni studio inerente al campo astronomico. Per questo la regolarità del percorso giornaliero della Terra è tenuta in debita considerazione da parte degli scienziati. E, non a caso, un’alterazione del sistema, benché minima, sta destando parecchie preoccupazioni. In realtà, non si tratta di un monitoraggio nuovo. Anzi, a partire dal 2016 gli esperti hanno puntato i riflettori proprio sul moto di rotazione della Terra che, a quanto pare, avrebbe subito un’inaspettata accelerazione. Troppo marcata per essere attribuita a cause estemporanee. E, soprattutto, troppo evidente per non portare, alla lunga, delle conseguenze dirette sulla nostra vita quotidiana.

Per il momento, all’orizzonte non si prospettano scenari catastrofici come l’inversione del giorno e della notte. Alcune variazioni, però, sembrano piuttosto marcate. Ad esempio, il 29 giugno scorso è stato registrato il giorno più corto di sempre (ossia da quando viene effettuata la misurazione da parte degli scienziati, all’incirca dagli anni Sessanta). Questione di millesimi: 1,59 millisecondi di anticipo da parte della Mezzanotte, per la precisione. Questo significa che nessun essere umano sulla Terra si è reso effettivamente conto del cambiamento. Il quale, del resto, non risulta facilmente spiegabile nemmeno da parte degli scienziati stessi, incerti sulle cause del fenomeno.

La Terra accelera, giorni più corti e mezzanotte più vicina: cosa può cambiare

Sul tavolo degli astronomi c’è un po’ di tutto: da una possibile alterazione delle maree a quella del nucleo, per finire, ovviamente, a conseguenze dirette dell’inquinamento atmosferico e del riscaldamento globale, come lo scioglimento delle calotte polari. Un occhio di riguardo è stato posto sulla Oscillazione di Chandler, o “Chandler wobble”. In questo senso, si tratterebbe di un fenomeno conosciuto e dovuto alla forma stessa della Terra. O meglio, alla sua non perfetta sfericità. Un fattore che provoca delle microscopiche ma decisive alterazioni dell’asse di rotazione, all’incirca 3-4 metri dal Polo Nord. Un fenomeno che avverrebbe sempre più spesso, tanto da aver fatto avanzare l’ipotesi di aggiornare gli orologi terrestri di almeno un secondo (sottraendolo al tempo che, teoricamente, la Terra impiega per compiere il suo giro).

C’è anche un altro fattore, però, che desta preoccupazione. L’impatto di un’eventuale modifica, sia pur infinitesimale, del moto di rotazione sui sistemi informatici dei colossi del settore. Trattandosi di un evento estremamente raro, è difficile quantificare la reale incidenza sui vari server. È evidente, però, che i software basati su timer o pianificazioni temporali varie, specie nelle ore notturne, potrebbero ricevere non pochi fastidi da un’accelerazione della rotazione terrestre. Nondimeno, chi gestisce infrastrutture hardware potrebbe ricevere lo stesso conseguenze indesiderate. Insomma, un quadro in divenire ma già abbastanza prodigo di possibili problematiche. Su larga scala naturalmente. Se non larghissima.

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