L’oggetto di Hitler venduto all’asta milionaria: ecco chi l’ha comprato

Una delle vendite forse più particolari e contestate di sempre. Quello che è successo ha davvero dell’incredibile.

Ci troviamo di fronte ad una situazione forse senza precedenti. Una vendita all’asta che scatena una valanga di polemiche e non solo. Gli oggetti appartenenti ai personaggi che in un modo o nell’altro hanno fatto la storia possono spesso motivo di culto e quant’altro, qualcosa di ambiguo insomma che potrebbe deviare il senso stesso della rilevanza storica dell’articolo in questione. Il rischio insomma potenziale è questo.

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Quello che è successo negli Stati Uniti ha dell’incredibile. Quella che doveva essere una comune vendita all’asta è diventata tutt’altro in seguito alla vendita, per l’appunto di un oggetto molto controverso. Non tutti hanno digerito la cosa e quindi di conseguenza è scoppiata la polemica. La verità è che secondo qualcuno si dovrebbero scindere le due cose, secondo altri il tutto è impossibile.

Di cosa stiamo parlando? Della vendita all’asta svoltasi in Maryland, negli Stati Uniti, di un orologio appartenuto ad un personaggio storico molto particolare. Stiamo parlando di Adolf Hitler. L’orologio in questione, d’oro è stato infatti acquistato per 1,1 milioni di dollari da un acquirente anonimo. La notizia è stata riportata da Bbc online. La vendita in questione è stata organizzata presso l’Alexander Historical Auctions, per l’appunto nello stato del Maryland.

A questo punto la discussione, viste le pesanti proteste da parte delle associazioni ebraiche che prima ancora della vendita stessa avevano criticato l’iniziativa. Il punto, si diceva, secondo qualcuno è quello di considerare, l’oggetto come un qualsiasi reperto di rilevanza storica al di la di chi l’abbia posseduto in vita. Ovviamente dall’altra parte la risposta è quella che non è possibile scindere le due cose.

Un oggetto appartenuto ad un tiranno che ha causato la morte di milioni di bambini, donne ed uomini di religione ebraica, per rispondere ad una folle logiche inneggianti a razze e presunte superiorità non merita tanta attenzione e non può essere venduto all’asta soprattutto poi a simili cifre.

L’oggetto di Hitler venduto all’asta milionaria: il contesto in questione non è nuovo a certi episodi

Non è la prima volta che la casa d’aste in questione si rende protagonista di simili proteste e soprattutto di simili operazioni di vendita. Dal Maryland infatti è arrivata una nota abbastanza chiara, alla stessa organizzazione, per fare in modo che la propria posizione sia una volte per tutta chiara: “L’obiettivo della vendita era quello di preservare la storia – si legge nella stessa nota – inoltre la maggior parte degli oggetti venduti viene conservata in collezioni private o donata ai musei dell’Olocausto”.

L’oggetto in questione fu regalato, si legge nelle indicazioni della stessa casa d’aste, dallo stesso partito nazista ad Adolf Hitler nel 1933. Nel maggio del 1945, poi, fu recuperato da un soldato francese nell’ex residenza alpina di Hitler a Berchtesgaden. Il tutto avvenne dopo pochi giorni, quindi dal suicidio dell’ex dittatore tedesco. La famiglia del soldato francese, ha quindi posseduto l’oggetto per decenni, prima che questo chiaramente passasse di mano.

A questo punto chiaramente la questione spinge su altri dettagli, su atri fattori. Quello che disturba è la collocazione dello stesso oggetto che è come se salisse agli onori delle cronache. Lo sdegno e forte e cose come anticipato non è la prima volta che la casa d’aste in questione mette in vendita oggetti appartenuti a gerarchi o soldati nazisti. Anche la giustificazione, dovuta o meno, da parte della stessa organizzazione in qualche modo ne difende chiaramente l’operato e lo colloca in un certo binario relativamente accettabile.

Certe operazioni, certo, non convincono tutti, ma il mercato, è lui che comanda, pretende che anche questi oggetti facciano pare del grande calderone degli affari che puntualmente si prova a combinare. Il concetto da tenere come riferimento è forse tutto qui.

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