Supermercati sotto controllo, è allarme sociale: cosa sta succedendo

Furti in aumento a Milano ma anche in altre città. I supermercati fanno i conti con la sparizione di prodotti anche di prima necessità. Il motivo è tremendo.

 

Guai a pensare che l’inflazione sia un mero problema economico. Quando il welfare viene sgambettato, anche gli scenari peggiori diventano possibili. E letteralmente, si inizia a vedere i mostri.

Supermercati controlli
Foto © AdobeStock

Un fenomeno piuttosto in crescita sta coinvolgendo numerosi supermercati, anche appartenenti a grandi catene di distribuzione. Tanto da indurre i vertici ad alzare gli standard di sicurezza ma, al contempo, da far ragionare sull’andamento di una crisi che, ormai, sta toccando i suoi vertici più deleteri. Sì, perché le principali autorità, come la Prefettura di Milano, stanno facendo i conti con un aumento dei furti nei supermercati, nella città meneghina ma anche in altri grandi centri urbani del nostro Paese. Merce svanita dagli scaffali senza essere stata pagata, destinata a consumo privato o addirittura al taccheggio. Alcuni supermercati hanno confermato la presenza di “buchi” soprattutto negli scaffali dei generi di prima necessità.

Fino a qualche tempo fa, i furti avvenivano ma riguardavano perlopiù prodotti costosi, magari lo champagne oppure superalcolici o particolari qualità di pesce inscatolato. Ora l’attenzione si è spostata su beni meno pregiati, addirittura biancheria intima, ma anche accessori per computer e da cancelleria. Un fenomeno che sta coinvolgendo locali del centro storico come della periferia e non solo nella città di Milano. Trend cresciuto peraltro negli ultimi due anni, ossia dopo l’irruzione della pandemia nella nostra vita. La quale, chiaramente, ha finito per accrescere le condizioni di povertà di molte famiglie. Tanto, a quanto pare, da spingere qualcuno a gesti estremi.

Supermercati, fenomeno in aumento: perché aumentano i furti

La conseguenza naturale è stato l’incremento dei controlli e della vigilanza. Tanto che alcuni supermercati sarebbero al lavoro su nuovi sistemi anti-taccheggio, ossia “modelli bloccanti da inserire all’interno dei prodotti più a rischio”. Esiste però un quadro parallelo, che parla di Forze dell’ordine che, in molti casi, intervengono in modo oculato, in base alla situazione. Questo perché, spesso, queste situazioni rientrano nel complesso del crescente disagio che sta attanagliando parte della popolazione. In pratica, anche nel 2022, c’è chi finisce a rubare per fame. Il che, in un momento storico che offre incertezze senza porre in essere grosse speranze per il futuro, rischia di trasformarsi in una vera e propria piaga sociale.

L’inflazione crescente, il caro bollette e tutte le altre situazioni di emergenza non solo mettono a rischio i prodotti dei supermercati ma allungano le file davanti alle opere caritative. Coldiretti stessa ha lanciato l’allarme, indicando l’aumento dei furti nei supermercati dettati dall’aumento dei prezzi. E parlando, inoltre, di quasi sei milioni di italiani a rischio fame. Uno studio denominato Crime & Tech dell’Università Cattolica di Milano, ha evidenziato come il 66% della merce rubata venga destinata al “taccheggio per necessità”. Il valore medio del prodotto portato via si attesta a 39 euro. E l’aumento progressivo dei prezzi mette in allarme per il futuro. Stando alle previsioni, il peggio deve praticamente ancora arrivare e il rischio di un ulteriore aumento dei furti fra gli scaffali è proporzionale alla crescita dell’inflazione. Intanto le persone comprano sempre meno: gli acquisti, anche dei prodotti di prima necessità, sono scesi del 3%.

Impostazioni privacy