Trucco vecchio come il mondo: ecco come non farsi fregare dalle monete

Uno dei fenomeni purtroppo più frequenti al giorno d’oggi cosi come in passato. La circolazione di denaro non proprio regolare.

Uno dei raggiri più frequenti, oggi, cosi come ieri riguarda chiaramente la possibilità di sottrarre alla vittima di turno un qualsiasi bene, oggetto, oppure servizio in cambio praticamente di nulla. Oggi il raggiro è inteso in questo modo, lo concepiamo guardando al web, guardando alla possibilità di derubare informazioni o soldi al malcapitato per l’appunto di turno. Esistono però molti modi di truffare, purtroppo.

quanto vale 50 centesimi
foto adobe

Tecniche diverse possono portare anche a concetti di truffa completamente differenti. Non esiste soltanto il web ma anche la vita reale. La vita che ti consente si scambiare monete, banconote, ad esempio. La truffa potrebbe compiersi proprio in quel frangente e potrebbe riguardare proprio uno degli elementi citati. Un esempio? Siamo sicuri che il denaro che riceviamo come resto, praticamente ovunque, sia sempre regolare, sia sempre in qualche modo autentico?

Può capitare, dunque, con estrema frequenza di rischiare di ritrovarsi tra le mani, dopo una una qualsiasi transazione, del denaro falso. Monete, banconote, molto più semplice, però, stando a quelle che sono le segnalazioni confrontarsi con monete false. Esiste un modo per riconoscere l’autenticità di una determinata moneta? Questo è quello che si chiedono i cittadini, chiaramente terrorizzati dall’idea di diventare vittime inconsapevoli di questo tremendo raggiro.

Le istituzioni, dal canto loro, è giusto dirlo, provano anno dopo anno ad inasprire in qualche modo quelle che sono le logiche di conio, di produzione insomma delle stesse monete. Si prova a fare in modo di rendere la vita quanto più difficile possibile ai falsari con esemplari sempre più difficili da falsificare. Ovviamente nei panni del cittadino è sempre difficile riconoscere un esemplare falso, difficile ma non impossibile, il trucco potrebbe esserci insomma.

Un trucco vecchio come il mondo: ecco come riconoscere un esemplare di moneta falso

Partiamo da una serie di dati che possono farci rendere conto della portata della dinamica stessa. Nel solo 2015, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato di aver ritirato dalla circolazione, perchè sostanzialmente sospette circa 61mila monete. Tra queste, il 73% è risultato essere effettivamente falso. Nel nostro paese cosi come in tutta l’area euro i tagli in qualche modo falsificabili, riferendoci alle sole monete: da un centesimo, da 2, da 5, da 10, da 20, da 50, da 1 euro e da 2 euro.

I pezzi maggiormente falsificati in Europa e in Italia sono su tutti quelli da 1 euro, 2 euro e da 50 centesimi. Una delle tecniche utilizzate per scoprire una moneta eventualmente falsa è quella di sottoporla al test della calamita. Considerando la presenza di magnetismo nel disco centrale della stessa moneta, cosi come dovrebbe essere constatato in un esemplare autentico, si può utilizzare per l’appunto una calamita per verificare se questa attira o meno la moneta.

Se la moneta non viene attratta è chiaramente falsa. Altro dettaglio da tenere in considerazione potrebbe essere poi la bordatura. Un altro interessante metro di giudizio insomma, cosi come la consistenza vera e propria dell’esemplare, testando quindi il rumore che questa produce ad esempio al contatto con un qualsiasi altro materiale. Il peso, poi, potrebbe rappresentare un’altra importante informazione per capire se la moneta che abbiamo tra le mani è in effetti falsa.

La prova del nove però la si può avere portando l’esemplare sospetto in banca, far constatare ad un operatore esperto, che utilizza strumenti all’avanguardia per scoprire in pochi secondi l’autenticità o meno di una determinata moneta. Il trucco insomma c’è, scoprire se tra le nostre mani c’è un falso o meno è possibile. La truffa è sempre nell’aria, purtroppo sempre più spesso. Provare a scansarla in tutti i modi potrebbe essere una saggia decisione, anzi lo è di sicuro.

Impostazioni privacy