Chi non desidererebbe un aumento di 100 euro sulla pensione? C’è una soluzione che permette di ottenere una maggiorazione sulla pensione futura.
Coloro che desiderano prendere €100 in più sulla pensione devono versare almeno 2 anni di contributi in più. Si tratta di un’informazione importante, soprattutto per coloro che sono prossimi al pensionamento. Continuare a lavorare fino al raggiungimento dell’età massima pensionabile, infatti, permette di ottenere un assegno più corposo.
Attualmente gli importi delle pensioni seguono il cosiddetto sistema di calcolo contributivo. Sistema si applica ai lavoratori che hanno versato i contributi a partire dal primo gennaio 1996.
In sostanza, il meccanismo contributivo permette di calcolare l’assegno di pensione moltiplicando l’importo del montante contributivo, cioè di tutti i contributi versati quando si decide di ritirarsi dal lavoro, e il cosiddetto coefficiente di trasformazione. Ci stiamo riferendo ad un valore che è molto più vantaggioso, quando si decide di ritirare il collocamento in quiescenza.
Alla luce dell’attuale sistema contributivo, è chiaro che per avere un aumento sull’importo della pensione occorre fare in modo che il computo dei contributi versati sia alto. Per questo motivo, spesso molti lavoratori, pur potendo accedere al pensionamento, decidono di lavorare per un altro anno ritardando il ritiro dal lavoro, con lo scopo di ottenere un assegno più alto.
Aumento di 100 euro sulla pensione: ecco come fare
Coloro che intendono trasformare il montante contributivo, per ottenere un assegno di pensione più alto, devono valutare l’idea di ritardare l’accesso al pensionamento. Dopotutto, ad incidere sul valore dell’assegno che l’Inps eroga mensilmente ai pensionati è sia il montante contributivo che il coefficiente di trasformazione. Quest’ultimo valore varia in base all’età del pensionamento.
Infatti, più si va in là con gli anni e più il coefficiente aumenta. Basti pensare che chi va in pensione a 60 anni può beneficiare di un coefficiente di trasformazione di 4,515%. Se lo stesso lavoratore decide di posticipare l’età del pensionamento ritirandosi dal lavoro a 64 anni, il suddetto coefficiente è pari a 5,060%.
Per chi addirittura valuta l’idea di andare in pensione a 71 anni, c’è la possibilità di beneficiare di un coefficiente pari a 6,466%.
È, dunque, chiaro che per avere un assegno di pensionamento più alto occorre prendere in considerazione l’idea di ritardare l’accesso alla pensione di uno o più anni.
Dopotutto, ogni anno di lavoro in più ha degli incredibili effetti positivi sull’assegno di pensionamento. Ma è giusto specificare che un solo anno di versamenti contributivi in più, non consente al lavoratore di aumentare l’assegno di €100 al mese. Per raggiungere tale obiettivo, è necessario valutare il ritiro dal lavoro restando in servizio per almeno altri due anni.