Conversione Decreto Aiuti: conferme e novità per il Superbonus

Con la Conversione Decreto Aiuti arrivano ulteriori novità, che riguardano il Superbonus 110% e la cessione del credito da parte delle banche.

Arriva l’ennesimo cambiamento per il Superbonus 110%. Questa volta le novità giungono dalla conversione del Decreto Aiuti, che ha introdotto una modifica in merito alla cessione del credito da parte delle banche. Tuttavia, vi è anche una conferma che riguarda la proroga al 30 settembre 2022 per i lavori sulle unifamiliari.

Conversione Decreto Aiuti
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Con la conversione in legge del Decreto Aiuti, per la quale si attende ancora il voto di fiducia da parte della Camera, vede la conferma di alcune delle novità preannunciate.

Ci stiamo riferendo ai cambiamenti previsti dal testo del Decreto Legge, numero 50, del 17 maggio 2022. Ma a queste novità già annunciate, si sono aggiunti ulteriori cambiamenti.

Conversione Decreto Aiuti: diamo un’occhiata alle novità

Molti degli elementi previsti dal testo del decreto legge di maggio sono state confermate, con la conversione in legge del cd Decreto Aiuti. Tuttavia, sono state anche introdotte nuove modifiche in materia di cessione del credito da parte delle banche.

Lo scopo di queste novità e quello di sbloccare il mercato delle cessioni. Fermo restando che non è stato comunicato nulla in merito ad una possibile apertura sulla proroga del Superbonus, oltre le scadenze già previste.

Attualmente l’argomento Superbonus 110% è diventato un elemento di scontro tra Governo e forze politiche di maggioranza. Ma in seguito alla conversione Decreto Aiuti, è avvenuta un’ulteriore modifica del meccanismo della cessione del credito. Ricordiamo che il 7 luglio 2022 è atteso il voto di fiducia da parte della Camera.

In ogni caso, lo scopo delle novità introdotte in merito alla cessione del credito da parte delle banche è quello di sbloccare le somme rimaste in stallo nel cassetto fiscale. Ci stiamo riferendo alle somme di denaro bloccate dopo la chiusura dei rubinetti da parte dei colossi bancari, come UniCredit e Intesa San Paolo.

La cessione del credito finisce nel mirino delle novità

L’allargamento delle maglie relativo alla cessione del credito era in realtà avvenuto già nel decreto legge del 17 maggio. In quell’occasione, però era stato previsto che le banche avessero la possibilità di trasferire in qualsiasi momento le somme acquisite a titolo di credito, verso specifici soggetti.

Ci si riferiva soprattutto a clienti professionali privati, che risultavano essere titolari, con la banca, di un contratto di conto corrente. In sostanza, i correntisti potevano godere di una corsia preferenziale.

Il meccanismo apriva, dunque, alla possibilità di trasferire il credito verso le imprese che risultavano in possesso gli specifici requisiti.

Il nuovo articolo 14 ha confermato tutto ciò e permetterà di accedere alla cessione in favore di soggetti diversi da consumatori e utenti della banca. I soggetti che possono beneficiare di quest’opportunità sono stati espressamente indicati nell’articolo 3, comma 1, lettera A, del Codice del Consumo del Decreto legislativo, numero 206, del 6 settembre 2005.

Dove si fa, chiaramente, riferimento ai soggetti che hanno stipulato un contratto di conto corrente con la banca, così come con la banca capogruppo.

Resta fermo il divieto per il cessionario di cedere, a sua volta, le somme acquisite dalla banca.

La novità introdotta con la conversione in legge del decreto aiuti avrà valenza retroattiva.

C’è la possibilità di proroga del Superbonus?

Al momento, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha dichiarato di non prevedere alcun ipotesi in merito ad una possibile proroga del Superbonus 110%.

La conversione in legge del Decreto Aiuti ha confermato la riscrittura del calendario delle scadenze. Pertanto i lavori edilizi effettuati sulle abitazioni unifamiliari consentiranno l’accesso alla detrazione del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Resta fermo l’obbligo di aver effettuato almeno il 30% dell’intervento, entro il 30 settembre dello stesso anno.

Lo slittamento della data dal 30 giugno al 30 settembre ha lo scopo di permettere ai contribuenti di raggiungere il famoso SAL minimo, ovvero lo Stato di Avanzamento dei Lavori, previsto dalla legge.

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