Tonno in scatola, il prezzo non è tutto: il migliore costa solo 2,55 euro

L’indagine di Altroconsumo mette in evidenza un dato interessante. La marca di tonno migliore, fra qualità e prezzo, non è fra le più famose.

 

Non serviva certo l’arrivo dell’estate per invogliare i clienti dei supermercati a rifornirsi di scatolame. Anche se il cibo a lunga conservazione potrebbe essere un’idea per evitare di recarsi troppe volte a fare la spesa, considerando la calura.

Tonno in scatola classifica
Foto © AdobeStock

Certo è che determinati alimenti rappresentano una costante, in estate come in inverno. Inclusi alcuni particolari cibi in scatola, come il tonno. Uno dei più gettonati in assoluto, a prescindere dalla stagione, vista la sua versatilità, il suo sapore e la possibilità di accostarlo praticamente a qualsiasi cosa, dalla pasta (in bianco o con il sugo) all’insalata. Per non parlare del consumo singolo. Chiaramente, rientrando nella categoria degli immancabili (salvo allergie) nelle nostre dispense, l’attenzione posta dagli esperti alla sua qualità è altrettanto rilevante. E considerando che si tratta di pesce, la valutazione sulla composizione del tonno diventa il viatico indispensabile affinché l’acquisto non comporti conseguenze indesiderate.

Non è raro che le associazioni di categoria pongano attenzione al tonno in scatola. Altroconsumo, ad esempio, ha recentemente tenuto d’occhio le principali marche vendute nei supermercati, quelli principali e quelli meno noti, discount inclusi, cercando di capire se, come spesso accade, non è la marca il primo elemento da tenere d’occhio nel momento in cui si procede alla valutazione di un alimento. In questo senso, il tonno non è diverso da qualsiasi altro cibo, dalla pasta all’acqua in bottiglia, fino al caffè. Per quanto riguarda questo particolare pesce, però, si tratta di una situazione particolare in quanto sia la sua lavorazione che il suo consumo affondano le radici in una lontanissima tradizione culinaria.

Tonno in scatola, ecco il migliore: non è quello che costa di più

Oggi come oggi, l’impostazione base del commercio del tonno è cambiata. Ad esempio, la varietà rossa viaggia sovente verso il Giappone, per essere lavorato nella preparazione di piatti come il sashimi. Viceversa, le marche italiane che utilizzano realmente pesce delle nostre acque sono sempre meno. Si tratta di un dato interessante, senza dubbio. E comunque di una certa incidenza nel momento in cui si procede alla valutazione della qualità delle varie marche. Tuttavia, secondo quanto appurato da Altroconsumo in base a un’indagine su 24 marchi diversi, le caratteristiche principali da tenere in considerazione sarebbero quelle organolettiche, ossia il contenuto di sale e il Dna del tonno, utile per risalire alla specie. Poi tocca alla qualità del pesce, al tipo di olio usato, la freschezza, l’eventuale presenza di metalli pesanti come il mercurio e la completezza delle etichette.

Gli esperti hanno sottoposto le marche a due prove di assaggio, fondamentali in quanto effettuate dai consumatori. Ed è significativo pensare che, accanto a quello individuato come il tonno migliore (As do Mar, 5,39 euro prezzo medio), si piazzi un prodotto a costo praticamente irrisorio rispetto alle marche più note. Si tratta del tonno Selex all’olio d’oliva, che ha ottenuto un punteggio ottimo rispetto all’indagine eseguita, con costo medio di 2,55 euro a confezione. Se si tiene conto del rapporto qualità/prezzo, si tratta della qualità migliore in assoluto. È buono sapere che, nell’analisi effettuata, nessuna qualità ha ottenuto l’insufficienza. Tutte le marche hanno oscillato da “buono” a “medio”, fino a “sufficiente”. Fra i tonni con buona valutazione figura anche Rio Mare: 5 euro come prezzo medio.

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