Pensione di inabilità, quando si può avere (e quando no)

La pensione di inabilità è un diritto riconosciuto ma solo a determinate condizioni. Una di queste, l’impossibilità di svolgere qualsiasi tipo di lavoro.

 

La pensione di inabilità fa parte delle indennità previste per quei contribuenti che, a seguito di eventi indipendenti dalla loro volontà, hanno perso del tutto o in parte le capacità per svolgere qualsiasi tipologia di mansione.

Pensione inabilità lavoro
Foto © AdobeStock

In sostanza, costoro non saranno più in grado di provvedere al proprio mantenimento tramite reddito da lavoro. A questo proposito, la pensione di inabilità può essere richiesta ma solo se tali condizioni vengano accertate incontrovertibilmente dalla Commissione medica legale dell’Inps. Questa dovrà appurare l’effettiva e permanente impossibilità di svolgere una qualsiasi attività lavorativa, a causa di una particolare menomazione fisica o di problematiche di natura mentale. In sostanza, anche se si tratta di fatto di un diritto acquisito, anche la pensione di inabilità richiederà il possesso di determinati requisiti. La richiesta, tuttavia, può essere effettuata indifferentemente da lavoratori dipendenti e autonomi, sia pubblici che privati.

Un accesso è riservato anche agli iscritti ai fondi pensione sostitutivi e integrativi dell’Assicurazione Generale obbligatoria. Per il resto, nel 2022 non ci sono state grandi variazioni. Il diritto alla pensione di inabilità è garantito dalle leggi in vigore e riguarda tutti coloro che, all’apposita verifica della commissione, risultino totalmente impossibilitati allo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa. Tale inabilità dovrà essere definitiva, nel senso che l’impossibilità di svolgere mansioni dovrà necessariamente essere permanente affinché venga maturato il diritto a una pensione ad hoc. Obbligatorio l’accertamento da parte dell’Inps.

Pensione di inabilità, chi può fare richiesta (secondo la Legge)

Stando alle normative in vigore, la pensione di inabilità può essere concessa qualora i medici dell’Inps accertassero l’assoluta e permanente impossibilità a svolgere un’attività lavorativa. Inoltre, dovranno essere stati maturati almeno 260 contributi settimanali, ossia 5 anni di contributi con 156 settimane versate nei 5 anni precedenti alla domanda. L’inabilità può essere riconosciuta anche qualora l’attività lavorativa cessi per impossibilità nella sua prosecuzione, oppure in caso di cancellazione dagli elenchi di categoria dei lavoratori e/o da albi professionali. E, infine, nel momento in cui si rinuncia ai trattamenti a carico dell’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione. In pratica, in tutte le circostanze, più qualcuna correlata, in cui il lavoro diventi effettivamente fuori portata.

La richiesta dev’essere inoltrata direttamente all’Inps, con decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello in cui la domanda è stata presentata. Naturalmente dopo l’accettazione da parte dell’ente. La richiesta potrà essere effettuata sia per via telematica, tramite il portale dell’Istituto di Previdenza sociale, oppure tramite intermediari, Caf o patronati. In alternativa, è attivo il numero verde dell’Inps. Obbligatoria, in tutti i casi, la compilazione della domanda con allegata certificazione medica e modulo SS3 compilato, da trasmettere via medico curante. Va detto che, negli anni, la pensione può essere soggetta a revisione. Ma solo in casi particolari.

Impostazioni privacy