Busta paga, attenti a ferie e permessi: ecco cosa succede a luglio 2022

Attenti a ferie e permessi in busta paga, in quanto con l’arrivo del mese di luglio ci si ritrova a dover fare i conti con delle importanti novità. Ecco cosa sta succedendo.

È importante prestare attenzione a ferie e permessi residui in busta paga, la cui data utile era lo scorso 30 giugno. Proprio in tale ambito sono in molti a chiedersi cosa succede a partire da luglio 2022. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

busta paga luglio
Foto © AdobeStock

Il lavoro ha un ruolo importante nella nostra vita in quanto ci consente di ottenere il denaro necessario per far fronte alle varie spese della vita quotidiana. Allo stesso tempo non si può negare come si riveli essere spesso anche fonti di problemi a causa delle varie  scadenze e impegni da rispettare. Da qui nasce il desiderio di staccare un po’ la spina, usufruendo di alcuni giorni di ferie o permessi.

Proprio soffermandosi su quest’ultimi, ricordiamo che il 30 giugno è stato il termine ultimo per le aziende per far godere ai lavoratori dei giorni di riposo accumulati e non ancora goduti. Cosa succede, quindi, a partire dal 1° luglio 2022? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Busta paga, attenti a ferie e permessi: tutto quello che c’è da sapere

Abbiamo già avuto modo di vedere assieme come sia particolarmente importante prestare attenzione ad alcune variabili, tra cui le ore di lavoro, nel caso in cui si desideri sapere a quanto ammonta lo stipendio netto. Sempre in tale ambito, inoltre, si invita a prestare attenzione anche a ferie e permessi residui. Ma per quale motivo?

Ebbene, come riportato da Money, il 30 giugno è stato il termine ultimo per le aziende per far godere ai lavoratori dei giorni di riposo accumulati e non ancora goduti. In particolar modo, per quanto riguarda le ferie, il lavoratore non si accorgerà praticamente di nulla. Questo in quanto potrà continuare ad usurfuire tranquillamente dei giorni di cui non ha usufruito.

Diverso, invece, il discorso per quanto riguarda i permessi, per cui l’azienda può decidere di corrispondere un’indennità sostitutiva volta a compensare il dipendente dei giorni non goduti. Proprio la data del 30 giugno, in effetti, come è facile intuire, più che interessare i lavoratori, è fondamentale per le aziende.

Busta paga, attenti a ferie e permessi: occhio alle differenze

In genere, è bene ricordare, ogni lavoratore matura quattro settimane di ferie all’anno. Di queste, due devono essere fruite nel corso dell’anno di riferimento, mentre per le altre due si hanno 18 mesi di tempo dalla scadenza del periodo di maturazione. Nel caso in cui il datore di lavoro non conceda tali giorni, comunque, il lavoratore non perde il relativo diritto a partire dal 1° luglio. Bensì, come già detto, potrà richiederle anche in seguito.

Diverso, invece, il discorso per quanto riguarda i datori di lavoro. Quest’ultimi, infatti, rischiano di dover fare i conti con oneri contributivi e sanzioni nel caso in cui non abbiano concesso ai propri dipendenti tutte le ferie maturate due anni prima. Entrando nei dettagli si rischiano sanzioni con importi che vanno da 120 euro a 5.400 euro.

Discorso più complesso per quanto concerne i permessi non goduti. Per quest’ultimi, infatti, bisogna far riferimento al Ccnl del proprio settore. Ne consegue, quindi, che le conseguenze per eventuali permessi non goduti entro il termine previsto possono risultare alquanto differenti da un settore lavorativo all’altro.

In ogni caso una cosa è certa: a differenza delle ferie, i permessi possono essere monetizzati. Questo, in pratica, vuol dire che il datore di lavoro può decidere di risolvere la situazione semplicemente pagando i permessi non goduti nella prima busta paga successiva alla scadenza del periodo di fruizione dei permessi stessi.

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