Non solo bonus: la (lunga) lista degli aiuti per chi è in affitto

Dalla Provincia di Bolzano alle disposizioni nazionali: le agevolazioni per chi è in affitto (e al contempo in difficoltà economiche) sono numerose.

 

C’è un paradosso, al momento, per quel che riguarda il mercato immobiliare. Nonostante il rialzo del prezzo del mattone e quello dei tassi, infatti, c’è una certa spinta sull’acquisto.

Aiuti affitto lista
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Ed è interessante notare che, forti di alcune agevolazioni come la garanzia statale, sono proprio i più giovani, intesi come under 35, a rianimare l’intero settore dopo la flessione pandemica. Durante i due anni del Covid, forse per la stasi che si era venuta a creare, i costi si erano mantenuti tutto sommato stabili. Una prima salita si era avuta già nel primo trimestre 2022, confermata poi dall’incremento costante dei tassi. Anche per questo, forse, la tendenza a preferire l’affitto, almeno per una fase iniziale, non è calata. Anzi, è bene sapere che, per chi figura come beneficiario di un contratto di locazione, esistono addirittura delle agevolazioni ad hoc, sotto forma di bonus e detrazioni fiscali.

Anche in questo caso, al centro del meccanismo ci sono i più giovani. E, come aprifila virtuosa delle disposizioni agevolative, c’è la Provincia autonoma di Bolzano. È stata infatti pubblicata la lista aggiornata degli aiuti per chi vive in affitto nel 2022, nella quale sono comprese misure come il Fondo morosità incolpevole, il rimborso affitto dal Comune e detrazioni fiscali varie. L’obiettivo non è solo aiutare chi si trova in difficoltà con il pagamento dell’affitto a causa dell’impatto del Covid ma anche chi vive la medesima situazione per ragioni altre, comunque indipendenti dalla propria volontà. In effetti, diversi Comuni italiani hanno messo a punto dei meccanismi di sostegno, così da non creare sacche di sofferenza fra la cittadinanza in difficoltà economica.

Aiuti a chi è in affitto: come ottenere bonus e detrazioni fiscali

È chiaro che, laddove già erano presenti delle condizioni di difficoltà economica, il Covid abbia accentuato ulteriormente il quadro di criticità. Per questo possono venire a crearsi, qualora già non vi siano, delle problematiche relative al saldo stesso delle rate d’affitto. In questo senso interviene il Fondo per Morosità incolpevole, messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e gestito dalle Regioni. Si tratta di contributi per gli inquilini in difficoltà a causa della riduzione del lavoro. Per accedere sono necessari alcuni requisiti: aver perso il lavoro per licenziamento, una riduzione dell’attività lavorativa, la cessazione dell’attività autonoma o il mancato rinnovo di contratti a termine. Possibile accedere anche per ragioni legate a una cassa integrazione (sia ordinaria che straordinaria) o per malattia grave, infortunio e persino decesso di un componente del nucleo familiare.

Per quanto riguarda la condizione reddituale, l’Isee non dovrà essere superiore a 26 mila euro. Inoltre, il contratto di affitto dovrà essere regolarmente registrato. Possibile utilizzare il Fondo anche in caso di intimazione di sfratto. Interessante anche il Rimborso affitto dal Comune, contenuto nella lista aggiornata al 2022 delle agevolazioni inerenti. Il contributo economico sarà garantito in base alla differenza tra il valore del canone di locazione tipo e quello pagato effettivamente. Obbligatorio presentare domanda presso il proprio Comune di residenza. Ognuno di essi gestisce il fondo in maniera autonoma attraverso dei bandi. Non manca, poi, il semplice bonus per l’affitto. In questo caso, il contributo è riconosciuto dallo Stato alle famiglie in difficoltà economica e verrà calcolato direttamente dal Comune. Il rimborso sarà in percentuale all’affitto rimborsato dall’ente comunale stesso.

Per chi vive nella Provincia autonoma di Bolzano, infine, è stato istituito un contributo di importo variabile fra 420 e 555 euro su base trimestrale. Può essere richiesto da tutti i cittadini in affitto con comprovate difficoltà economiche. Per ottenerlo, è necessario presentare la richiesta presso il distretto sociale di riferimento. Possibile presentare un’autocertificazione al posto dell’Isee.

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