Sigarette elettroniche, l’Ue ha deciso: entro 8 mesi cambierà tutto

La Commissione europea prepara il divieto di vendita per le sigarette elettroniche con tabacco riscaldato aromatizzato. Ecco perché.

 

L’Unione europea è pronta a imprimere una svolta per certi versi storica sull’utilizzo delle sigarette elettroniche. La novità arriva da una nota dell’esecutivo comunitario.

Sigarette elettroniche divieto
Foto © AdobeStock

Nel testo si specifica che la Commissione europea vaglia la proposta di vietare le sigarette a base di tabacco riscaldato aromatizzato. Questo per limitare o addirittura fermare il “notevole aumento dei volumi di prodotti del tabacco riscaldato venduti in tutta l’Ue”. In un recente dossier stilato da Bruxelles, si parlava di almeno il 10% in più dei volumi di vendita di tali prodotti in oltre cinque Stati membri dell’Unione europea. L’aumento è comunque più diffuso, visto che riguarderebbe i prodotti da tabacco riscaldato a livello complessivo, i quali avrebbero superato il 2,5% delle vendite sul territorio comunitario. Un trend che starebbe convincendo l’Ue a dare un freno al commercio.

La proposta è sottoposta al vaglio da parte del Consiglio europeo e dell’Europarlamento. A ogni modo, la novità dovrebbe diventare effettiva a stretto giro. Sicuramente 20 giorni dopo la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta ufficiale. Fatto questo, gli Stati membri dovranno adeguarsi entro un tempo ristretto: 8 mesi circa è il divieto dovrà essere legiferato anche nei singoli Paesi. Sono stati aggiunti tre mesi di transizione. Certo è che la decisione rischia di prendere in contropiede i rivenditori, proprio nel momento in cui il volume d’affari era piuttosto attivo. Da parte sua, la Commissione europea ha comunicato le ragioni della decisione (ancora nel novero delle probabilità).

Sigarette elettroniche, le ragioni del bando Ue sul tabacco riscaldato

Secondo quanto affermato da Palazzo Berlaymont, la rimozione dal mercato delle sigarette elettroniche con tabacco riscaldato aromatizzato rientra nel programma europeo per la lotta alle patologie da fumo e il cancro. Anzi, la Commissione europea parla di un obiettivo anche più esteso, ossia di “una generazione senza tabacco“, ossia con meno del 5% della popolazione che vi fa ricorso. Percentuale da ottenere entro il 2040. A riferirlo è la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides. Del resto, non è un mistero che il ricorso al tabacco, sia in forma di sigarette elettroniche che normali, sia deleterio per la salute umana. Secondo quanto evidenziato dagli ultimi report, ogni anno si contano almeno 8 milioni di morti in tutto il mondo per malattie provocate dal fumo, fra quelle oncologiche, respiratorie, diabete.

Peraltro, oltre un milione di decessi sarebbe provocato dal cosiddetto fumo passivo, sempre per le stesse ragioni. Nella sola Europa, i casi sarebbero addirittura 700 mila (93 mila in Italia) e la maggior parte segnalano casi di patologie tumorali. La stretta al tabacco diventa quindi una misura urgente secondo l’Ue come per il Comitato scientifico di lotta al fumo diretto dalla Fondazione Umberto Veronesi. Fra le idee vagliate, figurava anche l’aumento del costo del tabacco, così da scoraggiarne l’acquisto. Proposta tornata a più riprese ma che, almeno fino a questo momento, non ha a quanto pare sortito grandi effetti. Ora è pronta a intervenire una normativa ad hoc, almeno per quanto riguarda una particolare branca del ricorso al tabacco. Con effetti da definire.

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