Bonus 200 euro, non è ancora arrivato ma già deve essere restituito: ecco perché

Per alcune categorie di cittadini il bonus 200 euro dovrà essere restituito. Questa condizione si verifica dopo i controlli effettuati dall’INPS.

Per alcuni soggetti il bonus 200 euro viene inizialmente erogato, salvo poi essere restituito in seguito ai controlli effettuati dall’istituto previdenziale. I contribuenti che sono chiamati a restituire il beneficio, evidentemente non hanno i requisiti richiesti dalla normativa per accedere al bonus. Bisogna fare attenzione soprattutto quando si percepiscono pensioni e trattamenti assistenziali.

Bonus 200 euro dovrà essere restituito, questa categoria di cittadini deve fare attenzione
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Nel caso in cui un cittadino percepisce indebitamente il bonus di €200 erogato dall’INPS, l’istituto può effettuare controlli e richiedere il recupero delle somme incassate.

La possibilità di dover restituire il bonus da €200 che è pagato dall’INPS o è anticipato dal datore di lavoro, è stata descritta nel decreto numero 50 del 17 maggio 2022.

Tale decreto è lo stesso che ha introdotto il beneficio e ha, dunque, offerto tutte le indicazioni relative allo stesso.

Bonus 200 euro dovrà essere restituito: ecco cosa dice la normativa

Con il decreto numero 50 del 17 maggio 2022 è stato introdotto il contributo di €200 che può essere erogato dall’INPS o dal datore di lavoro, in favore dei soggetti che ne hanno diritto.

Si tratta di una misura economica voluta dal Governo, indirizzata ad alcune categorie di cittadini. Lo scopo è offrire un beneficio economico per far fronte al rincaro dei costi delle materie prime e dei generi di prima necessità.

Tuttavia può capitare che l’Inps eroghi indebitamente la somma di denaro oggetto del bonus, salvo poi effettuare controlli per richiedere la restituzione dell’importo.

In questo caso, per il cittadino si tratterebbe di una vera e propria beffa, perché per i controlli possono essere necessari diversi mesi. Pertanto può accadere che l’importo di denaro è già stato ampiamente utilizzato, quando viene richiesto il rimborso.

Per evitare che ciò accada è bene verificare di essere in possesso dei requisiti necessari per accedere al bonus di €200. Nel caso in cui ci si accorga di avere ricevuto indebitamente la somma di denaro è bene procedere immediatamente al rimborso, per evitare di doverlo fare successivamente su richiesta dell’INPS.

Chi paga il beneficio?

Il bonus di €200 erogato dall’INPS o dal datore di lavoro, quando il bonus è indirizzato ai lavoratori dipendenti.

Le categorie di cittadini che possono ricevere il beneficio di €200 sono espressamente indicate nell’articolo 32 del decreto che ha introdotto il bonus. In tale articolo, sono indicati i pensionati e i titolari di trattamenti assistenziali, come possibili beneficiari.

A queste categorie di persone, l’erogazione del bonus avviene in automatico nel cedolino di luglio. Tuttavia, così come specificato nel decreto numero 50 del 17 maggio 2022, per avere diritto al bonus di €200 è necessario che il pensionato abbia maturato un reddito non superiore a €35.000, nel 2021.

Ulteriori specifiche sono fornite dal comma 5 dell’articolo 32, che ricorda che l’ente erogatore ha il diritto di effettuare delle procedure di verifica per controllare che la situazione reddituale, di colui che ha ricevuto il bonus, corrisponda a quanto stabilito dal decreto.

È dunque chiaro che la concessione di €200 da parte dell’INPS avviene solamente in via provvisoria. Pertanto ci saranno persone che riceveranno il beneficio pur non avendone diritto.

Il suddetto diritto è consolidato solo dopo le procedure di verifica da parte dell’Istituto. Per questo motivo, c’è il rischio che alcuni cittadini siano chiamati alla restituzione del beneficio.

Errato pagamento del bonus: come comportarsi

I casi in cui l’INPS può erogare erroneamente il bonus di €200 sono espressamente indicati nella circolare pubblicata dall’Istituto, la numero 73 del 2022. Di fatto, può accadere che l’INPS conceda il bonus ad una persona che nel 2021 ha avuto un reddito superiore a €35.000.

In tal caso, in sede di verifica, l’istituto può procedere al recupero diretto dell’indebito secondo i criteri e le modalità descritte dalla circolare numero 47 del 2018.

Alla luce di questi possibili errori, l’Istituto ha deciso di attivare un servizio che permette di rinunciare alla prestazione tramite il portale MyInps. In sostanza, coloro che hanno la consapevolezza di aver superato i limiti reddituali previsti per fruire del bonus da €200, godono della possibilità di rinunciare alla prestazione. In questo modo, possono evitare che i soldi ricevuti siano sottratti in un secondo momento.

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