Stato d’emergenza per la siccità in arrivo a breve: dove verranno chiusi i rubinetti

Un nuovo stato d’emergenza per la siccità si aggiungerà alle altre urgenze della nostra penisola. Vediamo dove l’acqua verrà chiusa.

Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile, comunica il prossimo arrivo dello Stato di Emergenza per la siccità.

emergenza siccità
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Pochi giorni ancora e se non dovesse iniziare a piovere con continuità entreremo nello stato di emergenza per la siccità. Fabrizio Curcio ha comunicato un’ennesima pessima notizia per gli italiani che si aggiunge ad una lunga lista di disagi senza fine. Urge un piano per trovare le misure volte a sostenere quest’ulteriore difficile situazione e arginare l’emergenza. Le previsioni – pessime naturalmente – parlano di un razionamento dell’acqua che non toccherà, almeno inizialmente, gli utilizzi civili, agricoli e animali. Come siamo arrivati a questa problematica? Lo scorso inverno è piovuto il 40/50% in meno rispetto gli anni precedenti generando una forte carenza idrica. I fiumi si prosciugano, i raccolti seccano e i cittadini saranno chiamati ad accettare una riduzione sui consumi e la chiusura dei rubinetti per alcune ore al giorno.

Emergenza siccità, il punto della situazione

La Protezione Civile e le Regioni sono a lavoro per cercare di pianificare il post stato di emergenza siccità. La dichiarazione puramente formale della difficoltà in atto non risolve il problema. Sono necessari interventi efficaci che sappiano far fronte ad un’emergenza derivate da fattori naturali non prevedibili. Occorre capire, poi, se le misure dovranno essere applicate a livello unicamente regionale oppure nazionale con il coinvolgimento di un maggior numero di cittadini.

L’emergenza generalizzata, secondo Curcio, non sarebbe opportuna dato che ogni territorio risponde ad esigenze diverse e criticità differenti. Tra le ipotesi più plausibili per affrontare la siccità si pensa alla razionalizzazione dell’acqua per alcune ore al giorno.

Come avverrà la razionalizzazione dell’acqua

La razionalizzazione è diversa dall’atto del razionamento. Prevede un uso consapevole del bene primario, l’acqua, definendo alcune priorità. Il Ministro Patuanelli identifica queste priorità con l’uso civile, agricolo, per gli animali e, infine, quello industriale. Un primo step per arginare l’iniziale problematica della siccità attendendo che la natura si riveli più clemente ed esaudisca il desiderio comune di pioggia abbondante. Il pericolo legato ai periodi di siccità, però, è un improvviso ribaltamento della situazione con temporali devastanti, terribili grandinate e alluvioni. Gli anni passati hanno dimostrato come l’acqua possa sia risolvere molti problemi che crearne degli altri. Non sia mai che si debba passare da uno stato di emergenza per la siccità ad un altro legato a frane, straripamenti di fiumi e allagamenti.

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