Bonus 200 euro, i soldi volano via: ecco chi resta a secco

Nonostante l’ampia platea dei beneficiari, altrettanto nutrita è la schiera degli esclusi dal Bonus 200 euro. Fuori anche alcune Naspi.

 

Un Bonus da 200 euro, peraltro una tantum, non è di certo chissà quale aiuto. Eppure, la differenza fra prenderlo e non prenderlo si fa sentire alla fine dei conti. E anche in questo caso c’è chi resta a secco.

Bonus 200 euro esclusi
Foto © AdobeStock

Le brutte notizie arrivano per una serie di contribuenti, nonostante l’obiettivo iniziale fosse coinvolgere la più vasta platea di beneficiari possibile. Tuttavia, per quanto il Bonus 200 euro inglobi una serie di categorie piuttosto importanti, come i dipendenti e persino i disoccupati e i percettori del Reddito di Cittadinanza, altrettanto larga è la schiera degli esclusi. E, fra questi, figurano anche dei lavoratori, ossia coloro che in teoria risultano inclusi nell’agevolazione. Si tratta degli autonomi occasionali, collaboratori coordinati e continuativi, autonomi, tirocinanti e stagisti. I quali a ogni modo, fatta eccezione per le ultime due categorie, potranno accedere ad altre varianti agevolative che consentiranno di ottenere lo stesso importo del bonus.

Si tratta di indennità garantire a determinate condizioni. Per i lavoratori con collaborazioni continuative, ad esempio, è necessario che i redditi derivanti dai rapporti instaurati non superino i 35 mila euro. Per gli autonomi occasionali invece, secondo quanto disciplinato dall’articolo 32 comma 15, gli accrediti ricevuti dovranno essere mensili. A ogni modo, tali categorie non saranno le sole a restar fuori dal Bonus 200 euro. Anche i dipendenti con una retribuzione eccedente i 2.692 resteranno esclusi dall’agevolazione. Questo perché la loro retribuzione sarà superiore al limite imposto al fine della fruizione del bonus. Niente di nuovo rispetto ad altre agevolazioni dello stesso tipo disposte in passato.

Bonus 200 euro, fuori anche alcune Naspi: ecco perché

Come detto, il bonus in questione abbraccia una serie piuttosto ampia di contribuenti. Inclusi i pensionati e i percettori di prestazioni a sostegno del reddito. Nel primo caso, l’indennità verrà riconosciuta sempre a meno che, come avviene per i lavoratori dipendenti il reddito derivante dall’assegno non superi una determinata soglia. Anche in questo caso, il limite è di 35 mila euro. Tuttavia, va ricordato che dal conteggio dei trattamenti percepiti andranno escluse misure come i Trattamenti di fine rapporto, il reddito dell’abitazione e le eventuali competenze arretrate tassate separatamente. Occhio anche ai tempi: alcuni potenziali beneficiari, come i lavoratori domestici, saranno esclusi se, alla data di entrata in vigore del Decreto Aiuti (18 maggio 2022), non risultavano titolari di un rapporto di lavoro specifico.

Complicata la situazione anche dei lavoratori dello spettacolo, pur fra i più colpiti dalla pandemia. Per accedere al bonus, infatti, è necessario che nel 2021 abbiano versato almeno 50 giornate di contributi. In caso contrario, addio ai 200 euro. E attenzione, perché nonostante siano state inglobate come beneficiarie anche quelle categorie di contribuenti disoccupati o già percepenti altre indennità, non sempre la Naspi sarà garanzia di bonus. Infatti, per coloro che hanno percepito queste prestazioni fino al mese di maggio 2022, ossia fino all’entrata in vigore del Decreto Aiuti, la nuova agevolazione non sarà consentita. La condizione di percezione sarà infatti valida solo dal mese di giugno 2022. Una beffa nella beffa.

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